Esportazioni orobiche: - 10%

Cali intorno al 20% si registrano in Francia e in Germania. Il saldo resta comunque attivo per oltre 1.250 milioni di euro. Anche le importazioni sono scese (-6,1%).

Secondo i dati provvisori dell’Istat, rielaborati dalla Camera di Commercio, nel periodo gennaio-giugno 2002, rispetto allo stesso semestre del 2001, le esportazioni bergamasche sono scese del 10,5%, un dato peggiore della media nazionale (meno 5,2%) e di quella regionale (meno 7,3%): a livello lombardo, solo Brescia (meno 13,3%) e Lecco (meno 19,2%) hanno fatto peggio.
A testimonianza di una riduzione delle attività, legata alla frenata della congiuntura internazionale, anche le importazioni hanno segnato una flessione, seppure non così consistente: il calo bergamasco (meno 6,1%) è abbastanza allineato a quello regionale (meno 6,3%).
Nonostante minori esportazioni per circa mezzo miliardo di euro, il saldo dell’import-export resta ampiamente positivo, pur scendendo a 1.257 milioni di euro dal record di 1.547 segnato a inizio 2001. A fine giugno 2002 l’export bergamasco valeva infatti 3.973 milioni di euro (contro i 4.440 del primo semestre 2001) a fronte di importazioni per 2.716 milioni (2.893 nel primo semestre 2001).
Sulla caduta dell’export pesa innanzitutto la flessione del ciclo economico internazionale, che si è aggravata nella seconda parte del 2001, complice anche l’effetto «11 settembre», e ha determinato una contrazione della domanda negli Stati Uniti e in Europa. Il confronto col primo semestre del 2001, ancora moderatamente positivo, enfatizza le dimensioni della frenata dell’economia mondiale, tuttora in corso.
L’ECO DI BERGAMO DEL 1/10/02

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