F.IRRANCA - VERTOVA Convegno Valseriana

F.IRRANCA - VERTOVA Convegno Valseriana

F. IRRANCA ? TITOLO PRV TESTO INTEGRATO E DIFINITIVO VERTOVA. La Vaseriana sempre al centro dell?attenzione nelle analisi della situazione e delle prospettive fatte da esperti, studiosi, imprenditori e politici alla ricerca di vie di uscita dalla situazione congiunturale negativa per l?economia in cui versa la Valle. Una crisi dalla quale è possibile ed è indispensabile uscire, a detta dei principali soggetti interessati, gli imprenditori, se si vuole creare le premesse per una ripresa rapida ed efficace. Il tema è stato affrontato nell?incontro svoltosi lunedì scorso presso l?auditorium del Centro culturale Testori a Vertova con la partecipazione del degli imprenditori valligiani Pierino Persico, Alberto Paccanelli e Mario Gusmini e del presidente della Confesercenti Giorgio Ambrosioni. La serata è stata introdotta da Sergio Anesa, capogruppo della Lista civica?Rinnova Vertova?, in lizza alle prossime amministrative, che ha organizzato il ciclo di incontri su problemi di attualità conclusosi sabato. Dopo un breve intervento introduttivo il prof. Paolo Feltrin, del Centro studi e ricerche ?Tolomeo?, la parola è passata ai protagonisti dell?incontro, gli imprenditori che hanno portato la testimonianza delle loro esperienze dirette e delle difficoltà con cui vivono l?attuale momento di recessione. Sulla genesi e l?evoluzione storica della propria azienda, il lanificio- feltrificio Gusmini, ha riferito Mario Gusmini, piccolo imprenditore vertovese la cui ditta risale al 1887, oggi insediata nell?area dell?ex Cotonificio Bellora di Cene. ?Le industrie tessili ?ha detto il relatore- oggi sono in grave difficoltà per la concorrenza dell?Est europeo e della Cina e si trovano ad affrontare una crisi globale, di natura anche mediatica, che va affrontata di petto, con atteggiamento ottimistico con l?aiuto degli ammortizzatori sociali e l?accesso agevolato al credito. La nostra salvezza è dovuta al fatto che siamo una piccooa azienda che opera in un settore di nicchia?. Sul manufatturiero come risorsa e sulla crisi in atto come opportunità si è soffermato Paccanelli sostenendo come oggi non sia possibile vivere di solo tessile ma occorra diversificare: nell?impresa tessile del futuro occorreranno meno operai e più ingegneri e tecnici, meno braccia e più cervelli, attraverso una adeguata formazione, oltre a puntare ad una maggiore dimensione delle aziende. Persico ha sottolineato come la stasi in atto in molti settori (auto, barche) gli abbia imposto la ricerca di alternative e come, per reagire alla crisi, la scuola rivesta un ruolo decisivo garantendo una formazione ad alto livello: ?E? la crescita tecnologica- ha detto convinto- che permette di stare sul mercato?. Nel concludere gli interventi, cui è seguito il dibattito, Ambrosioni ha tratteggiato a tinte fosche il futuro prossimo: ?Nei prossimi cinque anni-ha paventato- si perderanno 5000 posti di lavoro e ci troveremo di fronte una possibile migrazione professionale?. Tra gli altri temi affrontati anche quello della grande distribuzione che crea difficoltà ai negozi di vicinato e non offre soluzioni alla crisi: ?Oggi i supermercati- ha rimarcato il presidente di Confesercenti- sono divenuti luoghi di svago in cui la gente trascorre il tempo libero?. In precedenza Feltrin aveva posto l?accento sul declino, in atto da tempo, della Valle Seriana che pure ha resistito meglio di altre nei suoi settori distintivi, quali il tessile, il cui peso, a suo giudizio, va riequilibrato diversificando le attività produttive in più settori, cosa possibile grazie alle capacità imprenditoriali. Come pure va ricercato un adeguato equilibrio demografico attraverso una politica dei servizi e delle infrastrutture (viabilità) e la riqualificazione urbanistica dei paesi che consentano ai giovani di rimanere sul territorio. Franco Irranca

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