Gildemeister, aperta la trattativa sugli esuberi

È cominciata questa mattina nella sede di Confindustria Bergamo, con un incontro interlocutorio, la trattativa sugli esuberi alla Gildemeister Italiana Spa. La società metalmeccanica di Brembate Sopra, specializzata nella produzione di torni, aveva annunciato a fine marzo la mobilità per 51 dipendenti (sui 360 attualmente in organico) che è scattata da una decina di giorni. Secondo la proprietà, la riorganizzazione aziendale s’imponeva a causa della situazione di stagnazione del mercato: erano inoltre state individuate 10 mila ore di lavoro eccedenti con i relativi esuberi, che hanno già portato, come reazione, a una serie di scioperi e allo stato di agitazione dei lavoratori. Oggi sono stati approfonditi alcuni punti legati al numero degli esuberi, con i sindacati che hanno avanzato alcune proposte che tendono ad attutire l’impatto di questa decisione e con l’azienda che non ha chiuso le porte al dialogo, ma ha chiesto tempo per approfondire tutti i punti in discussione. Con tutta probabilità martedì prossimo, giorno in cui a Brembate Sopra i sindacati hanno convocato l’assemblea dei lavoratori, l’azienda farà sapere loro la data del prossimo incontro che potrebbe rivelarsi decisivo circa il futuro dei 51 che rischiano il posto di lavoro. «La nostra assoluta priorità, che abbiamo evidenziato nell’incontro con l’azienda - spiega Giuseppe Barcella di Fim Cisl - è la richiesta di far precedere un anno di Cassa integrazione straordinaria alla mobilità. Ci sembra doveroso compiere questo passo perché, se da un lato la proprietà si è dimostrata irremovibile a mettere in atto la mobilità, c’è però la consapevolezza da parte nostra che si possa arrivarci solo al termine di un percorso che tuteli maggiormente i lavoratori».
«Oltre alla richiesta di Cassa straordinaria - continua Barcella -, abbiamo chiesto che possa esserci un accompagnamento alla pensione per la dozzina di persone che si trovano nella fascia d’età interessata, mentre è anche necessario che l’azienda proponga un’incentivazione economica importante per incoraggiare le dimissioni su base volontaria. Su alcuni di questi punti, anche se è sempre meglio attendere una risposta ufficiale e definitiva, l’azienda ci è parsa possibilista, così come per l’attivazione di una serie di politiche attive per ricollocare gli esuberi: speriamo ancora si possa scendere di qualche unità rispetto ai 51 iniziali, magari con qualche cambio di mansione all’interno dello stabilimento di Brembate Sopra».

(13/04/2006)

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