I bancari chiedono più soldi e meno lavoro

«Una banca eticamente e socialmente responsabile». Questo lo slogan scelto da Fiba-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca-Uil e Falcri per presentare la piattaforma del contratto nazionale di lavoro dei bancari.

Il documento in questione interessa quindi tutti i dipendenti delle banche (circa 6 mila tra Bergamo e provincia distribuiti in una quarantina di istituti), ad esclusione però di quelli appartenenti alle casse rurali e alla Banca d’Italia (in tutto altre 500 persone circa).

«La smania del raggiungimento del risultato immediato e "ad ogni costo", causa di quelle nuove patologie conosciute come "mal di budget", ha indotto alcune banche a cadere in comportamenti eticamente scorretti nei confronti della clientela. Per far fronte a questo problema chiediamo che alla pubblicazione del bilancio di esercizio si affianchi quella del bilancio sociale, al fine di "fare il punto" sulle relazioni che le banche hanno con i propri dipendenti e clienti e nei confronti dello stesso territorio in cui operano», ha spiegato il segretario generale della Fiba-Cisl orobica Alberto Maculan.

Sono quindi tre gli obiettivi che la piattaforma costruita unitariamente vuole raggiungere: il mantenimento dei due livelli di contrattazione nazionale e aziendale, l’espansione dei diritti dei lavoratori e la difesa dell’area contrattuale.

«Per quanto riguarda poi la parte economica - ha aggiunto Luigi Bresciani, segretario generale della Fisac-Cgil di Bergamo - la piattaforma prevede un aumento del 6,1% e un ulteriore 1,3% come effetto della riparametrazione e quindi come riconoscimento della crescita professionale complessiva del sistema». Tra i punti forti della proposta di contratto di lavoro dei bancari figura anche la richiesta di una riduzione di 30 minuti sull’orario di lavoro settimanale (portandolo cioè le attuali 37,5 ore complessive a 37) e quella dell’aggiunta di tre giorni di ferie per i quadri direttivi. «Importanza strategica - ha aggiunto Maculan - assume inoltre la questione dell’area contrattuale. Per far fronte a possibili crisi aziendali e ai conseguenti piani industriali che prevedono migliaia di esuberi e politiche di ridimensionamento dei costi del personale, occorre rafforzare l’impianto contrattuale delle relazioni sindacali ampliando il ruolo e le materie inerenti la trattativa di gruppo, oltre a rafforzare il livello di confronto e di contrattazione decentrata, respingendo il tentativo di svuotare progressivamente il ruolo delle rappresentanze sindacali aziendali».

«Ci auguriamo inoltre - ha concluso Bresciani - che non vengano ripristinati i 12 livelli retributivi, ridotti fortunatamente a quattro dal contratto del 1999».

Nel frattempo è già partito il programma delle assemblee, che è stato stilato dai sindacati orobici dei bancari per illustrare la piattaforma ai dipendenti degli istituti di credito della Bergamasca, e la cui conclusione è fissata per il prossimo 23 ottobre.

(03/10/2003)

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