I bottoni della t-shirt parlano col cellulare
Ecco la maglietta che manda messaggi

Sfreccia a Parigi e vola a New York «Swiftag», la T-shirt, o meglio il progetto, che coniuga un capo d’abbigliamento adatto al viaggio con la tecnologia di ultima generazione.

L’idea è di un giovane bergamasco di Gorlago, Andrea Busnelli, 23 anni, un diploma di grafico pubblicitario all’Istituto Caniana di Bergamo e fresco di laurea in Design della moda al Politecnico di Milano.

Ed è proprio dal Politecnico che a primavera è partita l’avventura. Il progetto è stato scelto, attraverso un concorso realizzato dall’università in collaborazione con l’azienda Eurojersey, per essere presentato a Parigi nell’ambito di «Première Vision», una delle principali fiere mondiali della moda e del tessile. E da lì si è conquistato la pubblicazione sul «Women’s Wear Daily», quotidiano americano focalizzato sulla moda.

«Il tema del concorso era il viaggio e ho pensato ad un capo d’abbigliamento facile da indossare e pratico, che potesse in qualche modo interagire con dispositivi portatili, ormai sempre più presenti nella vita di ognuno, facilitando chi lo indossa nella ricerca di informazioni, o forme di comunicazione», racconta Andrea.

Ne è nata una T-shirt, leggermente allungata nella parte sottostante, dove sono stati inseriti tre tag a forma di bottone che utilizzano la tecnologia Nfc («Near field communication», ovvero comunicazione di prossimità). Grazie ad un’applicazione appositamente studiata e progettata, appoggiando il proprio dispositivo (ad esempio lo smartphone) su ciascuno di questi bottoni vengono attivate in automatico delle funzioni preimpostate, come l’invio di messaggi («sto arrivando, sono appena partito»), o la propria posizione su Google Maps, o ancora una sorta di salva batteria. «Per ridurre il consumo della batteria, ho pensato ad un tag che spenga o accenda tutte le funzioni dello smartphone (luminosità, wi-fi, ndr) semplicemente avvicinandolo alla maglietta».

In attesa che il progetto trovi una sua concretizzazione, un primo risultato Andrea l’ha ottenuto. Da qualche mese, ancora prima di avere la laurea in tasca, si ritrova head designer di una start-up di moda milanese: si tratta di Traiano, l’azienda guidata da Filippo Colnaghi (alla sua famiglia fa capo il gruppo tessile bergamasco Carvico). Il nuovo obiettivo è quello di «introdurre il comfort e la praticità dei tessuti tecnici anche negli abiti da uomo più classici e formali come giacche e trench», precisa Andrea.

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