I sindacati tornano su Italcementi:
«Ora serve un incontro a Bergamo»

Dopo l’annuncio del fermo di 5 settimane del forno di Calusco la richiesta dei sindacati di un incontro. L’azienda: decisione necessaria per far fronte a un mercato ancora debole.

Incontro sì, incontro no. Ben prima che Italcementi comunicasse ai delegati sindacali della cementeria di Calusco d’Adda l’intenzione di fermare il forno per cinque settimane - causa calo di vendite - dai sindacati era partita una richiesta di incontro proprio sulla situazione del sito bergamasco. E se inizialmente l’azienda aveva dato disponibilità per l’11 febbraio, poi ha annullato l’appuntamento, considerando che era già in calendario un incontro a Roma per il 19 febbraio.

Ma, alla luce di quanto prospettato allo stabilimento di Calusco, i sindacati tornano a chiedere un appuntamento a livello provinciale in Confindustria Bergamo. «La questione prospettata dall’azienda non è di poco conto - spiega il segretario generale della Cisl di Bergamo, Ferdinando Piccinini - per questo è importante anche un confronto a livello di territorio». E il collega della Cgil, Luigi Bresciani, aggiunge: «Vogliamo avere precise garanzie sul sito di Calusco e chiediamo che Italcementi riveda la sua posizione rispetto al fermo del forno, che è stato un fulmine a ciel sereno». Dal canto suo, Amerigo Cortinovis, segretario generale della Uil, afferma: «Occorre valutare come affrontare la situazione rispetto a questo calo di vendite. La preoccupazione c’è, perché su tutto pesa la questione generale della vendita di Italcementi al gruppo tedesco HeidelbergCement (che a luglio ha annunciato un accordo per acquisire il 45% di Italcementi detenuto da Italmobiliare, ndr)».

Ma l’azienda smorza i toni, spiegando in una nota che «la decisione si è resa necessaria a fronte di un mercato tuttora debole e che non ha ancora trovato una sua stabilità». E ancora: «La comunicazione ai lavoratori è stata trasparente e tempestiva, nell’ambito di un normale sistema di relazioni tra direzione di stabilimento e maestranze. L’incontro del 19 febbraio a Roma servirà per dare un quadro complessivo dell’andamento del settore e in particolare per fare il punto dopo la riorganizzazione produttiva dell’azienda, che vede oggi attivi sei impianti a ciclo completo (tra cui la cementeria di Calusco d’Adda, ndr) e otto centri di macinazione».

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