Il Consorzio agrario torna alla gestione ordinaria

Nove anni fa il commissariamento dell’ente per il dissesto finanziario. In gennaio la nomina del nuovo cda

Nel novembre 1994 il Consorzio agrario provinciale di Bergamo veniva commissariato dal ministro delle Politiche agricole Adriana Poli Bortone. Fino a quel momento era stato uno dei pochissimi Consorzi in Italia ad avere evitato la gestione «straordinaria» dopo il crac della Federconsorzi. All’epoca la situazione finanziaria dell’ente era pesantissima e per i 110 dipendenti si apriva uno scenario pieno di incognite. Il commissario nominato, l’avvocato milanese Daniele Discepolo, prendeva in mano la delicatissima situazione, consapevole delle difficoltà che aveva di fronte ma comunque fiducioso di arrivare al risanamento dell’ente.

Cominciava in quei lontani giorni la «lunga marcia» del Consorzio agrario provinciale verso il risanamento. Dopo nove, difficili anni il traguardo è stato raggiunto: nel febbraio 2003 il Consorzio ha pagato i debitori e per l’ente si è aperta la prospettiva dell’uscita dalla liquidazione coatta e del ritorno alla gestione ordinaria, che significa - dopo la fase commissariale - il ripristino di un consiglio di amministrazione. Così tra novembre e dicembre si terranno le assemblee parziali dei soci che poi porteranno all’assemblea generale straordinaria fissata in seconda convocazione per il 14 gennaio nella sede del Cap di Calcinate. I soci eleggeranno il consiglio di amministrazione (12 membri, compreso il presidente), il comitato esecutivo (5 componenti) e il collegio sindacale.

Il Consorzio agrario nel 2002, anno del pareggio dei conti, ha fatturato 23,5 milioni di euro mentre per quest’anno si stima di scendere a 23 milioni di euro ma anche di registrare un piccolo utile; il valore degli immobili e dei terreni ammonta a 10 milioni di euro; i dipendenti, che erano 38 al 31 dicembre del 2002, a fine 2003 scenderanno a 30 unità (tra tecnici, amministrativi e agronomi). I soci oggi sono 1.439 (in maggioranza aderenti alla Coldiretti, mentre una minoranza è iscritta all’Unione agricoltori). Cinque assemblee parziali - che si terranno, in seconda convocazione, il 24 novembre a Calcinate, il 27 novembre a Fontanella, il 1° dicembre a Gazzaniga, il 3 dicembre a Zogno e il 4 dicembre a Boltiere - dovranno eleggere i circa 70-80 delegati (ognuno dei quali rappresenterà 20 soci votanti) per l’assemblea straordinaria del 14 gennaio che si terrà nella sede di Calcinate del Cap. All’ordine del giorno la nomina dei nuovi organi sociali, l’approvazione del nuovo statuto e la ratifica dell’operato del commissario ad acta e governativo.

Una volta insediato il consiglio di amministrazione, il Consorzio dovrà, tra le altre cose, prendere in considerazione l’ipotesi di un’aggregazione con altri vicini Consorzi. Fra le proposte avanzate vi è quella di creare un unico Consorzio agrario regionale (anche se il Cap di Mantova ha già preso una strada diversa, andando ad unirsi al Consorzio di Verona); altri ipotizzano un’alleanza tra i Consorzi della fascia pedemontana (Milano, Bergamo, Brescia), altri ancora guardano a Cremona.

(13/11/2003)

© RIPRODUZIONE RISERVATA