Il «distributore» che legge il viso
Con la Bianchi Industry il caffè è servito

Una volta esistevano solo nei film di James Bond, ora sono diventate realtà: macchine o dispositivi sofisticatissimi che attraverso il controllo del viso, della retina o dell’impronta digitale permettono l’accesso a luoghi particolarmente controllati o a servizi e mezzi tecnologici evoluti, fanno e faranno in futuro sempre più parte del nostro vissuto.

Finora però non era mai accaduto che attraverso uno schermo touch o con una lettura telemetrica del viso, il distributore del caffè in ufficio «riconoscesse» l’utente e gli servisse, senza altri input particolari, «il solito» espresso che lui abitualmente beve tutti i giorni, arrivando addirittura a suggerigli una nuova bevanda simile a quella di suo gradimento.

Tra le aziende più all’avanguardia in Europa in questo tipo di distributori, installati non solo negli uffici, ma anche in stazioni ferroviarie, metropolitane e ospedali, c’è la Bianchi Industry di Verdellino, quasi 400 dipendenti, fatturato che quest’anno supera i 70 milioni di euro (+25% l’incremento in soli 12 mesi), che con il suo modello di ultima generazione denominato «Lei 700 Two Cups Touch», con schermo a 32 pollici, è in grado di prevenire l’ordinazione del cliente abituale, servendogli la sua colazione preferita.

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