Il Gruppo Brembo inaugurauna fonderia in Polonia

È stata inaugurata a Dabrowa Gornicza la nuova fonderia della Brembo. Alla cerimonia hanno partecipato i ministri dell’economia italiano e polacco Giulio Tremonti e Piotr Grzegorz Wozniak, che hanno poi schiacciato il pulsante per l’avvio simbolico dell’impianto insieme al presidente della Brembo, Alberto Bombassei, e il sindaco della città polacca, nei cui dintorni ha lasciato un segno (e anche la pelle)l’eroe bergamasco, Francesco Nullo.
Si rinsalda così il legame tra Polonia e Italia, con particolare riferimento a Bergamo.
Questa di Dabrowa Gornicza, località a 70 chilometri da Cracovia, è la fonderia di ghisa più moderna del mondo, non solo perché è la più recente, ma anche per il livello d’innovazione introdotto. Ha comportato un investimento di 45 milioni di euro e si aggiunge allo stabilimento di freni a disco, operativo dal 2003, e a quello di Czestochowa, avviato 10 anni fa.
Il nuovo impianto occupa circa 180 lavoratori, la previsione del fatturato a Dabrowa Gornicza è di 130 milioni di euro.
Durante la cerimonia di inaugurazione il ministro Wozniak ha sottolineato che quello della Brembo è il dodicesimo investimento per importanza nel Paese ed ha evidenziato le opportunità di vario genere date da investimenti in Polonia. Investimenti peraltro di tipo industriale, come questo della Brembo, sono quelli a quali aspirano.
A Dabrowa Gornicza era presente anche una delegazione bergamasca, con il prefetto Federico Cono, l’europarlamentare Pia Locatelli, il presidente di Confindustria Bergamo Alberto Barcella (a capo dell’omonimo gruppo che ha uno stabilimento nel Nord della Polonia e a ideale rappresentanza delle altre imprese orobiche nel Paese, dalla Same Deutz-Fahr di Treviglio alla Plati di Madone), l’imprenditore Miro Radici e i rappresentanti del mondo del credito, il presidente di Bpu Emilio Zanetti e l’amministratore delegato del Creberg Franco Menini.
Costi e mercato, sono i due elementi che – a detta di Bombassei – hanno indotto il gruppo Brembo ad intraprendere investimenti industriali in Polonia, dopo Spagna, Gran Bretagna, Messico, Brasile, Cina e India.
«Questa non è delocalizzazione, ma localizzazione – ha affermato il presidente w amministratore delegato della Brembo - per andare più vicini al cliente e conquistare mercati che con le esportazioni non si possono raggiungere».
Per quanto riguarda i costi, la formula del successo in Polonia unisce investimenti in alta tecnologia, manodopera qualificata, organizzazione moderna e un costo del lavoro interessante. Per non parlare dell’incidenza di tasse e contributi, che in Polonia sono circa la metà rispetto all’Italia.
Infine, un messaggio al sindacato: «In Polonia – sottolinea Bombassei - le ore lavorate all’anno sono oltre 1.850, contro le 1600 dell’Italia, e in 10 anni non abbiamo avuto uno sciopero».

(20/02/2006)

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