Il prefetto a fianco degli imprenditori alle prese con la crisi del tessile

La situazione di disagio in cui versano le aziende orobiche (calo dei fatturati e spesso il conseguente ricorso a procedimenti di cassa integrazione o di mobilità), soprattutto nel settore tessile e abbigliamento, è stata al centro oggi di un incontro indetto dal prefetto Giuseppe Cono Federico, al quale sono intervenuti Gianfranco Bosio (del Comitato piccoli imprenditori del tessile e dell’abbigliamento), rappresentanti delle istituzioni locali - Camera di Commercio, Unione Industriali, sindaci di Leffe, Albini, Gandino, Fiorano e Nembro - e l’assessore regionale all’Industria, Massimo Zanello.

Sul tavolo di discussione, la richiesta di stato di crisi che il Comitato aveva presentato ai sindaci della media Valle Seriana nel dicembre scorso, e che questi ultimi girarono al prefetto. Sia pure in un difficile momento di crisi, ci sono anche imprenditori che non intendono deporre le armi, ma sono intenzionati a proseguire l’attività. Per loro è stato chiesto un impegno di concreto sostegno a sviluppare modelli d’impresa alternativi, a sfruttare strutture e servizi disponibili, ad organizzarsi per far sentire la loro voce anche in ambito europeo.

Sono stati messi in rilievo anche la necessità di garantire qualità e origine del prodotto italiano, caratterizzato da livelli di eccellenza indiscussi, attraverso la tracciabilità del prodotto, la definizione di misure a tutela delle nostre aziende che l’attuale normativa in materia di dumping prevede, e l’intensificazione dei controlli doganali da parte dell’Unione Europea per evitare l’invasione di prodotti tessili che entrano in Italia illegalmente, accelerando le procedure di controllo e verifica della provenienza delle merci.

Il prefetto si è assunto l’impegno di elaborare «un documento politico unitario, che evidenzi lo stato di disagio del settore», documento che verrà inviato ai ministeri competenti e alla presidenza del Consiglio. «Si provvederà inoltre - ha aggiunto Cono Federico - ad istituire tavoli tecnici e gruppi operativi deputati ad individuare i percorsi e le strategie più opportune per garantire la sopravvivenza delle aziende del territorio all’ondata di piena della crisi».

(11/03/2004)

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