Imprenditori tessili a Bruxelles si confrontano su innovazione, ricerca, sviluppo ed etichettatura

C’è anche una significativa rappresentanza di imprenditori tessili bergamaschi alla due giorni che si è aperta a Bruxelles, in occasione della riunione della Piattaforma tecnologica europea per il settore del tessile-abbigliamento, per verificare e coordinare strategie comuni per affrontare il delicato problema della concorrenza proveniente dai Paesi in via di sviluppo. Con una trentina di industriali di Liguria, Piemonte e Lombardia, sono stati invitati dall’europarlamentare dei socialisti italiani dello Sdi, la bergamasca Pia Locatelli, al meeting organizzato da Euratex (l’organizzazione del tessile europeo), con «l’obiettivo – ha spiegato l’europarlamentare – di far conoscere meglio le potenzialità offerte dalla Piattaforma tecnologica e di valutarne le opportunità».

La delegazione di bergamaschi comprende, il cotonificio Albini, I Pinco Pallino, il copertificio Zambaiti, il cotonificio Honegger, la Martinelli Ginetto, il calzificio Bresciani, l’Industria tessile bergamasca, la Pielleitalia, la Stamperia di Martinengo e l’imprenditore Marco Della Croce. Sono presenti inoltre, associazioni di categoria della provincia, rappresentanti sindacali e dell’università di Bergamo.
La Piattaforma tecnologica è un tavolo di lavoro istituito nel dicembre 2004 a livello europeo per definire priorità, programmi e linee d’azione per tutti i portatori d’interesse nel settore del tessile: in pratica, uno strumento di politica industriale, di cui fanno parte associazioni nazionali di categoria, imprese, enti di ricerca e università.
A sottolinearne l’importanza è Silvio Albini, amministratore delegato dell’omonimo Cotonificio di Albino, uno degli invitati all’incontro: «Molto della politica industriale sul settore - – dice Albini - non si fa più in Italia ma a Bruxelles, e per noi questa è un’importante occasione per capire direttamente cosa viene fatto a livello europeo».
Al centro dei lavori saranno alcuni temi particolarmente urgenti nell’agenda degli imprenditori del settore a livello europeo: oltre a innovazione, ricerca, sviluppo e aggregazione delle piccole imprese, si discuterà di etichettatura a tutela del consumatore.
Attualmente, infatti, non esiste l’obbligo di etichetta sui prodotti che provengono dai Paesi extra-Ue per certificare l’origine del prodotto. Secondo Albini, si tratta di «una battaglia importantissima da vincere, perché il consumatore deve sapere da che Paese viene il capo che acquista.
A proposito di etichettatura, Imelde Bronzieri, alla guida de I Pinco Pallino di Entratico, preferisce però sottolineare l’importanza di «salvaguardare soprattutto la proprietà intellettuale. È in funzione di questo che riusciamo a realizzare prodotti di grande valore aggiunto: dobbiamo salvaguardare la nostra creatività, a prescindere dal luogo di produzione di un capo d’abbigliamento».
Il settore tessile-abbigliamento, in Italia vede impegnate circa 65mila aziende con oltre 530mila addetti e un fatturato che nel 2005 si è attestato sui 41 miliardi di euro.

(07/06/2006)

© RIPRODUZIONE RISERVATA