Indagine Unioncamere: più cessazioni che iscrizioni nell’artigianato bergamasco

Il settore dell’artigianato nella Bergamasca sta perdendo colpi. Questa, almeno, è l’impressione che si ricava confrontando i dati del terzo trimestre 2005, riguardanti iscrizioni e cessazioni delle aziende artigiane al Registro delle Imprese della Camera di commercio di Bergamo.Secondo i dati forniti da Unioncamere, si evidenzia difatti un saldo negativo di 290 unità.

In sostanza, a fronte di 538 iscrizioni si sono registrate 828 cessazioni, cosicché il numero delle imprese artigiane è passato dalle 33.811 del giugno scorso alle 33.521 di settembre.

Per effetto di questo dato la nostra provincia è stata scavalcata da quella barese nella classifica delle province con il più alto numero di aziende artigiane registrate: in giugno Bergamo era al quinto posto con 33.811 imprese mentre Bari era al sesto con 33.658 unità; in settembre il rapporto si è invertito, con Bari a quota 33.778 (quinto posto) e Bergamo a 33.521 (sesto).

Guardando al panorama nazionale, il dato bergamasco appare in controtendenza. Tra luglio e settembre 2005 - sempre secondo i dati di Unioncamere - il Registro delle Imprese delle Camere di Commercio ha registrato i valori più alti, dal 200 ad oggi, sia nelle iscrizioni (che sono risultate di 27.640 unità), sia nelle cancellazioni (20.762 unità) di imprese artigiane.

Ma c’è un risvolto della medaglia: a questa accelerata vitalità del comparto, ha fatto tuttavia riscontro un risultato complessivo meno brillante rispetto a quelli registrati nello stesso periodo dei cinque anni precedenti. Il saldo del trimestre si è infatti attestato a + 6.878 imprese (il più contenuto dal 2000),m pari ad una crescita dello 0,47% rispetto al dato di fine giugno.

(07/11/2005)

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