Industria: cresce il fatturato ma diminuiscono gli occupati

Ottimo: è il giudizio espresso per il 2006 dell’economia Bergamasca dagli esperti della Camera di commercio orobica nell’ambito della tradizionale indagine congiunturale sull’industria manifatturiera e l’artigianato di produzione condotta dall’ente camerale locale in scia con l’analisi congiunturale tracciata a livello regionale da Unioncamere, Confindustria e Regione Lombardia.

Secondo la rilevazione orobica, nell’ultimo trimestre (ottobre-dicembre) la variazione su base annua della produzione industriale ha segnato una crescita del 3% con un moderato rallentamento della dinamica nei confronti dei trimestri precedenti. Il buon andamento dell’ultimo trimestre si traduce in ogni caso in un incremento medio dell’intero anno 2006 pari al più 4,3%. Un risultato tanto più notevole se si guarda alla serie degli ultimi anni: nel solo anno 2006 la produzione, a Bergamo come in Lombardia, ha infatti recuperato il ristagno complessivo dei 5 anni precedenti.

La ripresa, trainata dalla domanda internazionale di beni d’investimento e, in ambito Euro, dal ciclo favorevole dell’industria tedesca, sta espandendo i suoi impulsi alle componenti della domanda interna. Anche la produzione di beni finali di consumo si è rimessa in moto. Perdura però la situazione critica nel tessile, mentre abbigliamento e pelli-calzature registrano in questo trimestre variazioni molto positive.

Se le variazioni annue grezze sono positive in tutte le classi dimensionali (+3,3% per le piccole imprese, +3,2% nelle medie e +2,9% nelle grandi imprese) a livello di settore la meccanica la fa da padrona con un ragguardevole +5,2%. La chimica aumenta del +3,2%, la gomma-plastica del +4,4%, mentre si mantiene su buoni risultati il settore dei mezzi di trasporto (+2,7%). Nei comparti più caratterizzati da beni di consumo o da prodotti tradizionali sono da rimarcare i risultati dell’abbigliamento (+9,6%), delle pelli-calzature (+6,2%) e del legno-mobili (+5,1%), oltre che delle industrie varie (+5,5%). La carta-editoria è al +2,7%. Sono invece complessivamente stazionari alimentare, minerali non metalliferi e siderurgia, mentre resta nettamente negativo il tessile (-2,6%).

Le note critiche riguardano l’occupazione. Il numero degli addetti delle imprese del campione è in riduzione (-1% nel trimestre) come risultato a saldo di un tasso d’ingresso di 1,26 - in netta riduzione - e di un tasso di uscita che sale al 2.27.
(30/01/2007)

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