La Giunta regionale vara il Piano degli alpeggi

La Giunta del Pirellone ha varato il Piano regionale degli alpeggi, proposto dall’assessore all’Agricoltura, Viviana Beccalossi: l’obiettivo è quello di conservare la pratica dell’alpeggio anche per arginare il processo di abbandono dell’agricoltura di montagna.

Il piano riguarda i 36 alpeggi di proprietà della Regione, situati nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco e Sondrio. Si articola in un arco di tempo di 5 anni (2004-2008) con un fabbisogno finanziario di 63 milioni di euro. «Per salvaguardare e valorizzare gli alpeggi - spiega l’assessore - occorrono non solo interventi strutturali, quali la sistemazione dei fabbricati d’alpe, il miglioramento delle strade di accesso e di servizio, la realizzazione delle opere di approvvigionamento idrico ed energetico, il miglioramento dei pascoli sotto il profilo agronomico), ma anche interventi destinati a migliorare la professionalità di chi opera negli alpeggi».

In Lombardia, secondo uno studio condotto dalla Regione e dalla Facoltà di Agraria dell’Università di Milano (Dipartimento di produzione vegetale e Istituto di zootecnia generale), sono presenti 669 alpeggi (prevalentemente di proprietà dei Comuni) con 871 malghe, situati soprattutto nelle province di Sondrio, Brescia e Bergamo, con una superficie di 225.770 ettari, di cui circa 85.000 a pascolo. La consistenza del bestiame, conferito da 3.500 aziende, è di oltre 45.297 unità, di cui 37.229 bovini. Le persone che lavorano in alpeggio sono risultate 1.820, in prevalenza maschi (80%). La produzione di formaggio è di circa10.500 quintali.

(10/02/2004)

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