La Persico di Nembro è già nel futuro
«Luna Rossa 2021 e lo scafo volante»

Uno degli eventi sportivi più prestigiosi al mondo, dove ormai la tecnologia è diventata rampa di lancio per colmare le distanze col futuro: questa è l’America’s Cup, la cui leggenda è stata raccontata giovedì a Sant’Agostino in occasione dei festeggiamenti per i 50 anni dell’Università di Bergamo.

La gara che ormai da molti anni è permeata del know how bergamasco della Persico di Nembro, organizzatrice della serata, è la manifestazione più antica del pianeta (la prima edizione è datata 1851) e l’appuntamento bergamasco è stata una sorta di anteprima assoluta mondiale della presentazione dell’edizione numero 36 in programma nel marzo del 2021 ad Auckland in Nuova Zelanda, patria dei detentori del trofeo.

Ecco spiegata la presenza di molti protagonisti della filiera, in particolare di Luna Rossa, che cercherà di spezzare il sortilegio portando per la prima volta in Italia la «Vecchia Brocca». E come accade da ormai 4 edizioni, il team Prada si è ancora affidato proprio alla tecnologia della Persico per dare l’assalto alla Coppa.

«Per noi è un impegno difficilissimo ma esaltante - ha spiegato il patron e fondatore dell’azienda di Nembro Pierino Persico - far parte di questa nuova spedizione. Ogni volta, fin dagli esordi con il Moro di Venezia del 2002, l’asticella si alza, ma noi pensiamo di essere più che mai all’altezza: consegneremo i due scafi, uno già nell’estate 2019 e l’altro l’anno successivo. Anche se gran parte del nostro business riguarda l’automotive questa è, per caratteristiche, una sorta di “navicella spaziale”, che grazie ai foil, sorta di pinne leggerissime, resistenti ed ipertecnologiche, resta sospesa sopra il pelo dell’acqua».

Facendo gli onori di casa il rettore dell’Università di Bergamo Remo Morzenti Pellegrini ha elogiato l’azienda orobica anche sul fronte della sostenibilità, «perché contribuisce con la sua ricerca, all’efficienza della produzione» e con Pierino Persico che gli ha risposto, ringraziando l’ateneo e chiedendo, «se possibile, ancora più corsi, legati all’Ingegneria. Perché se è vero che noi continuiamo ad assumere, 85 persone l’anno scorso e 76 per ora quest’anno, facciamo ancora tanta fatica a reperire figure legate all’ingegneria informatica, elettronica, meccanica o dei materiali».

E dopo che Horacio Carabelli, construction coordinator di Luna Rossa, ha illustrato le peculiarità tecniche dei nuovi scafi (75 piedi, tutti in carbonio, con una velocità che tocca i 40 nodi), mentre Gianni Cariboni, della Cariboni srl, mago dell’oleodinamica, ha insisto sul concetto di «Coppa America come laboratorio, dove l’innovazione viene esasperata perché in poco tempo si devono trovare soluzioni sempre più performanti», è toccato all’a. d. di Persico Marine, Marcello Persico, figlio di Pierino, raccontare come «ormai la Coppa America sia qualcosa che va al di là della competizione sportiva, ma è una vera e propria piattaforma per sperimentare nuove soluzioni. Certo, esiste una competitività esasperata, i budget di ogni team sono attorno ai 100 milioni di euro per pochi giorni di regata, però tutto il nostro settore sta dando il 100% per trovare sempre nuove soluzioni. Per questo progetto abbiamo un reparto ad hoc, con temperatura e umidità controllata e totale assenza di polvere, dove si alternano una cinquantina di persone, tutte ad altissima specializzazione». E per il futuro, si punterà sempre di più «sui compositi per l’aerospaziale».

A fine conferenza è stata inaugurata la mostra fotografica di Carlo Borlenghi sulle suggestive immagini di Luna Rossa dal titolo «About foils».

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