Le bici «Legnano» restano un marchio del gruppo Bianchi

Bloccata dal Tribunale di Milano la presentazione di una nuova linea realizzata da Bicitaliana srl

Una «volata» legale (ed è il caso di dirlo visto che si parla di due ruote a pedali) tra una storica azienda ciclistica, la trevigliese Bianchi, e la neonata milanese Bicitaliana srl per il controllo di un altro storico marchio: Legnano. La «volata legale» si è disputata al Tribunale di Milano, proprio in concomitanza della fiera italiana più importante del mondo delle due ruote: l’Eicma, il salone del ciclo e del motociclo aperto ieri a Fiera Milano Rho-Pero.In gioco, in questo confronto, c’è l’utilizzo della licenza del marchio «Legnano» conferita al gruppo Bianchi negli anni ’80 e che la famiglia Bozzi (discendente di Emilio, fondatore della Legnano nel 1902 e attuale proprietaria del marchio) avrebbe revocato all’azienda trevigliese a inizio anno per passarla a Bicitaliana. Quest’ultima è un’iniziativa imprenditoriale nata a Milano nello scorso maggio dai soci The Brain Farm Marketing srl - che fa riferimento a Paolo Roasenda - (32,5%), Emilio Bozzi srl (30%), Davide Brambilla (27,5%), Filippo Gnech (9%) e Mario Meyrat (5%). «L’obiettivo che ci eravamo posti - spiega Paolo Roasenda consigliere della società che è presieduta da Davide Brambilla - era quello di presentare una gamma completa di biciclette da mettere sul mercato l’anno prossimo». A cominciare da due bici che sarebbero state presentate venerdì prossimo a Legnano: una da corsa, in carbonio, e una da città stile «single sprint» (sul tipo di quelle usate dai postini americani). «Modelli realizzati da due produttori italiani per conto nostro, per celebrare i 50 anni delle straordinarie vittorie ottenute nel 1958 da Ercole Baldini, proprio con la bici del marchio dell’Alberto da Giussano: titolo mondiale, titolo italiano e Giro d’Italia».Ma di bici «Legnano» per la stagione 2008-2009, a dire il vero si sono viste ieri solo quelle esposte tra le novità della Bianchi di Treviglio all’Eicma di Milano. «Su ricorso della Bianchi, il Tribunale di Milano ha "provvisoriamente" stabilito che l’atto di revoca della licenza "Legnano" alla Bianchi non ha valore - spiega Roasenda -. Di conseguenza gli unici titolati in questo momento a produrre bici con marchio Legnano sono loro. E per questo ci siamo subito adeguati a quanto disposto a livello legale: nessuna presentazione venerdì e attività ferma». Come spiega ancora Roasenda, «noi in questo confronto siamo "soggetto passivo": prendiamo nota che l’atto di conferimento della licenza del marchio che abbiamo ottenuto dalla famiglia Bozzi in questo momento non ha valore. E ci fermiamo. Non avevamo e non abbiamo alcuna intenzione di creare turbativa di mercato».Stando a quanto afferma Roasenda, la famiglia Bozzi avrebbe assunto la decisione di «girare» la licenza Legnano a Bicitaliana perché ritiene che in questi anni il gruppo Bianchi abbia fatto poco per valorizzare il marchio. Tesi smentita, per altro, ieri, dai responsabili dell’azienda trevigliese allo stand Eicma: «Legnano è uno storico, prestigioso e importante marchio, così come lo è il marchio Bianchi. Legnano ha una sua fascia di mercato e un suo bacino di riferimento ben preciso e particolarmente indirizzato verso l’Italia». «Bianchi ha i contratti legali per la commercializzazione e la distribuzione di bici a marchio Legnano - dice il portavoce di Bianchi -. Non neghiamo che ci siano attività legali in corso ma siamo certi che il tutto si chiarirà al più presto, consapevoli delle intese esistenti con la famiglia Bozzi. Noi continueremo a valorizzare marchio e prodotti così come abbiamo sempre fatto». Per le bici che furono protagoniste degli storici duelli tra Fausto Coppi (Bianchi) e Gino Bartali (Legnano), quindi, la «sfida» per il momento resta ancora in casa.(05/11/2008)

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