Legler, lavoratori in assemblea permanente

I lavoratori della Legler a Ponte San Pietro hanno indetto l’assemblea permanente. La decisione è arrivata dopo una lunga assemblea per discutere la messa in liquidazione volontaria della società deliberata dagli azionisti. L’intenzione è andare al blocco totale di un’attività già ridotta ai minimi termini, con oltre 300 persone in cassa integrazione in deroga, su un totale di 360 addetti ancora in forze nel sito bergamasco del gruppo tessile, ai quali si aggiungono altri 800 lavoratori nelle fabbriche sarde di Macomer, Ottana e Siniscola, ferme da tempo e per le quali dovrebbero seguire a breve delibere analoghe a quelle assunte dalla capogruppo.L’agitazione è scattata dalle 6 di questa mattina. «Abbiamo scelto la sospensione totale dell’attività a Ponte San Pietro, chiedendo anche ai 40 addetti ancora in servizio di fermarsi», spiega Francesco Corna, segretario della Femca-Cisl. La decisione è stata messa ai voti e approvata «a stragrande maggioranza», sottolineano Gianluigi Cortinovis della Uilta-Uil e Fulvio Bolis della Filtea-Cgil.La protesta nasce dalla forte preoccupazione per il futuro occupazionale dei lavoratori e andrà avanti fino al prossimo incontro che si terrà al ministero dello Sviluppo economico, dopo che la riunione di fine giugno si era chiusa con un aggiornamento sul passaggio a un nuovo imprenditore e i piani industriali. Previsto in un primo tempo per ieri e poi slittato a venerdì, ora si parla di una convocazione per lunedì prossimo.I lavoratori di Ponte San Pietro hanno deciso inoltre di portare la vertenza sul tavolo del prefetto. «Questo sito deve essere tutelato - dice Corna -. Chiederemo quindi al prefetto di convocare un tavolo istituzionale con Comune, Provincia e Regione». L’auspicio è che si riesca a fare in tempi stretti, prima dell’appuntamento di lunedì a Roma.La Legler messa in liquidazione volonaria(15/07/2008)

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