L’acciaieria Tenaris dà inizio alle ferie

Lunedì 21 luglio la prima delle fermate collettive. Si conferma la tendenza a chiusure brevi

Con l’acciaieria della Tenaris Dalmine da lunedì 21 luglio chiusa per ferie si apre ufficialmente la stagione delle vacanze estive per la metalmeccanica bergamasca. Il reparto del tubificio è il primo a chiudere per una fermata collettiva, in anticipo di un paio di settimane rispetto alla gran parte delle tute blu orobiche in congedo da agosto. L’anticipo dell’acciaieria è una scelta presa negli ultimi anni per evitare il periodo a rischio di crisi energetica e quindi di distacco forzato. Pericolo che quest’anno sembra ridotto, ma va ricordato che i piani ferie sono redatti con mesi di anticipo. La fermata totale della Tenaris, che tradizionalmente utilizza la sosta estiva per la manutenzione, si avrà da settimana prossima, con uno stop a seconda dei vari reparti, di tre o quattro settimane. Sono poche le altre industrie metalmeccaniche bergamasche che inizieranno le ferie a luglio (ad esempio la fonderia di ghisa della Brembo, l’Ire Omba, l’Exide di Romano e la Fonderia Arizzi). Il grosso si avrà dal 4 agosto, mentre tutte le aziende che fanno la fermata non si lasciano sfuggire la settimana tra l’11 e il 18, quella di Ferragosto. Per molte aziende, dall’Abb alla Bticino, dalla Gervasoni alla Schneider, dalla Olmi alla Persico, quella sarà anche l’unica settimana di fermo totale. Poi inizieranno i rientri e il grande ritorno è fissato sarà il 25 agosto. A fine mese prolungano solo poche piccole aziende.«Nel complesso anche quest’anno si conferma una fermata in media di due settimane - evidenzia Ferdinando Uliano, segretario della Fim-Cisl provinciale -. A costanza di carichi di lavoro c’è ormai la tendenza a ridurre la fermata, quando questo è possibile. Le aziende che non hanno problemi mantengono le tre settimane per la necessità di concentrare le assenze alle linee di produzione».E a fare «alla vecchia», con le quattro settimane, a parte Tenaris Dalmine per la questione della manutenzione, sono soprattutto aziende con un basso numero di dipendenti dove il problema dei turni è di più difficile gestione.Chi può però punta allo scaglionamento delle ferie, combinando magari un periodo di fermata obbligatoria a rotazioni o a una settimana a scelta individuale accanto a quella obbligatoria (lo fanno ad esempio Bonney Forge, BTicino, Fonderia Pilenga, Oscartielle e Scame). E c’è anche chi, con scaglionamenti o turni ridotti riesce anche addirittura a non chiudere totalmente, come la Brembo, la Alltube, la Ims, la Olvan o la Phoenix.«L’esigenza di ridurre la fermata totale è molto sentita nelle tante aziende che si sono internazionalizzate e si stanno adeguando anche nelle ferie al resto del mondo - continua Uliano -. Le aziende cercano di avere un magazzino sempre più ridotto e quindi quando hanno l’ordine per un cliente che non chiude devono produrre al momento».Accanto a questa riduzione delle ferie per motivi organizzativi che permette di evitare la perdita di lavoro, c’è anche da sottolineare che ci sono aziende che fanno meno ferie in estate, perché le hanno già utilizzate in precedenza per coprire cali di ordini, e che ora magari suppliscono con cassa integrazione.«Un certo rallentamento di attività si inizia ad avvertire, in questi ultimi tempi, tanto che alcune grandi aziende, come la Indesit o la Siac, hanno chiesto di fermare qualche giorno in più del previsto - continua Uliano -. La situazione non è al momento preoccupante, ma bisognerà valutare la situazione che si presenterà dopo le ferie. Già ora del resto in un contesto generale al momento di tenuta ci sono situazioni aziendali particolari di criticità»(20/07/2008)

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