Luce e gas, tre anni di stangate: rincaro da 270 euro

Allarme rosso per il caro-petrolio. Mentre i numeri parlano di una stangata da 270 euro negli ultimi tre anni della spesa annuale per le bollette di luce e gas, anche i prezzi dei carburanti continuano a correre. Con rincari che hanno fatto registrare ieri al gasolio il nuovo record di 1,258 euro al litro.

E mentre il petrolio, dopo aver bruciato il massimo di 96 dollari al barile, sembra puntare diritto verso quota 100, il ministero per lo Sviluppo economico accende i fari e «monitora 24 ore su 24 i prezzi». Ma non solo. Continua anche a studiare con i tecnici dell’Economia – spiega Umberto Carpi, consigliere del ministro Pierluigi Bersani – una «soluzione tecnica per applicare la norma prevista che consentirebbe di sterilizzare parte dell’Iva in caso di impennate dei costi dei carburanti».

I numeri della stangata
I numeri della stangata non sono da sottovalutare. Solo negli ultimi due anni – spiega Davide Tabarelli, esperto tariffario di Nomisma Energia – i prezzi dell’elettricità per le famiglie sono saliti di quasi il 19%, mentre per il gas si registra un incremento dell’8%. Nel confronto con 3 anni fa – secondo un’elaborazione degli aggiornamenti trimestrali delle bollette fatti dall’Authority per l’energia – le famiglie italiane si ritrovano a fare i conti con una spesa annuale di 270 euro in più. Oltre 102 per la luce, più di 160 euro l’anno per il metano.

Il fronte carburanti
Anche ieri i carburanti hanno registrato una nuova raffica di rincari. Con variazioni fino a 2 centesimi in più al litro nelle stazioni Agip, che hanno portato i prezzi di vendita consigliati ai propri gestori a 1,357 euro per un litro di benzina e a 1,258 per il gasolio. Toccando così il nuovo record del diesel e bruciando il precedente massimo, toccato solo ieri dall’Api-Ip a quota 1,253 euro. In rialzo, seppur non sui massimi, anche i listini Esso, Shell e Total. La Cgia di Mestre, intanto, stima un forte impatto anche per i costi dell’autotrasporto: per i Tir il costo di un pieno diesel è salito di 47,5 euro (+8,5%).

Quotazioni record e supereuro
A spingere sono le quotazioni dell’oro nero, che a New York si mantiene sui record di 96 dollari al barile mentre a Londra il brent – il greggio di riferimento europeo – ieri sera ha toccato il nuovo massimo di 92,18 dollari al barile. Sul greggio pesano le tensioni geopolitiche. Ma anche e soprattutto – ribadiscono da giorni esperti di settore – la speculazione e la finanziarizzazione dei mercati petroliferi: una componente che – ha ricordato qualche giorno fa il presidente dell’Unione Petrolifera, Pasquale De Vita – arriverebbe a pesare fino a 20-25 dollari sul costo del barile.
A controbilanciare il caro-greggio gioca solo il supereuro: nonostante le fiammate del barile quest’anno il costo medio del petrolio importato in Italia dovrebbe attestarsi sui 50 euro al barile, più o meno la stessa cifra del 2006, quando il prezzo medio di 62 dollari al barile doveva fare i conti con un cambio euro-dollaro su quota 1,255 contro una media attesa nel 2007 di 1,366.

(04/11/2007)

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