Metà prenotazioni nei ristoranti
Ascom: «Troppe sagre e feste»

Per il pranzo di ferragosto prenotazioni dimezzate nei ristoranti. Tanto che Petronilla Frosio, presidente del Gruppo ristoratori Ascom commenta: «Sarà difficile sollevare le sorti di una stagione estiva disastrosa, fra maltempo e troppe sagre e feste».

Per il pranzo di ferragosto prenotazioni dimezzate nei ristoranti. Tanto che Petronilla Frosio, presidente del Gruppo ristoratori Ascom commenta: «Sarà difficile sollevare le sorti di una stagione estiva disastrosa, fra maltempo e troppe sagre e feste».

Il pranzo di ferragosto sarà all'insegna della tradizione, ma solo la metà di bergamaschi e turisti – sulla base dei tavoli riservati finora nei ristoranti - abbinerà alla gita fuoriporta un pranzo al tavolo dei locali delle Valli e dei Laghi.

Anche se non manca qualche  a ristorante che registra il tutto esaurito, la maggior parte dei locali fa i conti con l'incertezza sull'andamento di una giornata che  al momento si profila davvero sottotono, dopo una stagione decisamente compromessa dal maltempo in particolare nelle località lacustri e in quota, oltre che dalla difficile congiuntura economica, con una ripresa dei consumi che tarda ad arrivare.

«È un'estate difficile per la ristorazione, specialmente nelle località di villeggiatura delle valli. Oltre a crisi, piogge e gelate che hanno scoraggiato villeggianti e turisti a fermarsi nelle nostre località come tradizione, ad agosto proliferano ovunque sagre e feste, che propongono ormai qualsiasi piatto, dal prodotto tipico al pesce, dalla pizza a specialità straniere come la paella e svuotano molti ristoranti- sottolinea Petronilla Frosio, presidente dei ristoratori Ascom-. Negli ultimi anni in certe località sagre e feste sono addirittura raddoppiate e  mettono in ginocchio molti ristoranti ponendosi in "concorrenza sleale" nei confronti dei professionisti della ristorazione, vessati da crescenti oneri burocratici». 

Se la crisi taglia inevitabilmente le spese al ristorante, la tendenza di prenotare all'ultimo minuto dell'ultim'ora rende davvero incerta ogni previsione: la speranza dei ristoratori è quella di riuscire a sollevare le sorti del tradizionale pranzo di ferragosto  grazie ai ritardatari e alle prenotazioni sempre più last-second che last-minute.

«Non possiamo far altro che confidare nelle prenotazioni all'ultimo minuto, ma anche se la tendenza è prenotare all'ultimo istante, sarà davvero difficile  riempire, anche se non come un tempo, buona parte dei locali. Non manca chi ha  ancora il 70 per cento di coperti scoperti nonostante i prezzi siano diminuiti rispetto agli anni scorsi», continua Petronilla Frosio.

Per invitare a non rinunciare all'istituzione del tradizionale pranzo fuori-casa agostano, la maggior parte dei  ristoratori ha infatti ritoccato al ribasso i listini prezzi lo mantenuto i prezzi degli scorsi anni.

Quanto ai piatti, la proposta gastronomica verterà sulla tradizione in omaggio alle ricette e ai prodotti del nostro territorio, cui saranno affiancati in molti ristoranti anche piatti di mare. Nelle località lacustri si privilegerà il pesce di lago per una proposta culinaria tradizionale e  a chilometro zero. La formula che andrà per la maggiore sarà quella dell'all-inclusive che garantisce rispetto della qualità delle pietanze, abbinamenti ad hoc con i vini e tempi di servizi migliori, con un percorso di degustazione guidato dall'antipasto al dolce. 

Ma per rispondere alla richiesta di un pranzo più light, in molti ristoranti si potrà contare  anche sul menù a la carte per soddisfare ogni desiderio ed esigenza.

«I ristoratori sono al lavoro per rispondere alle più svariate richieste, con una proposta culinaria di qualità che non dimentica, ma anzi esalta la nostra tradizione. I piatti tipici restano i più apprezzati a ferragosto, festività caratterizzata da un turismo di giornata e di prossimità: via libera quindi a casoncelli e a piatti- simbolo della nostra tradizione- continua Petronilla Frosio-  Non mancherà in nessun menù la polenta, il piatto bergamasco per antonomasia, magari abbinato ai funghi, che quest'anno non mancano nei nostri boschi o ai nostri formaggi».

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