Metalmeccanici il «sì» al contratto da 3 lavoratori su 4

In Bergamasca intesa promossa dal referendum col 75,7% dei voti: il 78,3% in Lombardia

In Bergamasca tre tute blu su quattro hanno dato il via libera al rinnovo del contratto nazionale raggiunto da Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil e Federmeccanica lo scorso 10 gennaio. La percentuale dei «sì» emersa dal referendum che si è svolto nella tre giorni di voto conclusasi mercoledì sera si è attestata infatti al 75,5%: un dato leggermente inferiore rispetto alla media che si è segnalata invece in Lombardia dove il parere favorevole è stato sancito dal voto del 78,3% dei lavoratori metalmeccanici.

Complessivamente, secondo i dati rilevati da Fim, Fiom e Uilm provinciali, in Bergamasca sono state coinvolte dalle operazioni di voto 392 aziende che fanno riferimento a Federmeccanica-Confindustria a cui si sono aggiunte 15 aziende aderenti ad Unionmeccanica-Api. Complessivamente hanno partecipato al voto 20.240 lavoratori (dei 35.529 aventi diritto) e di questi 14.998 hanno votato «sì» all’ipotesi d’intesa sottoscritta a gennaio dai segretari nazionali di Fim, Fiom e Uilm rispettivamente Giorgio Caprioli, Gianni Rinaldini e Tonino Regazzi. Per quanto riguarda i lavoratori delle aziende aderenti a Federmeccanica, 14.678 hanno votato favorevolmente (75,5%) e 4.862 contro (24,5%): nelle aziende aderenti a Uniomeccanica, invece, i voti favorevoli sono stati 320 (85,1%) e i contrari 56 (14,9%).
Come abitualmente capita, il referendum in «uscita» (quello che «giudica» l’ipotesi d’accordo) ha ricevuto il voto favorevole è risultato inferiore al «sì» che le tute blu bergamasche avevano espresso al referendum in «entrata», quello cioè riferito alla piattaforma unitaria varata da Fim, Fiom e Uilm a maggio scorso: all’epoca i «sì» raccolti furono pari all’87%, con 15.788 lavoratori favorevoli rispetto ai 2.366 contrari (13%).

Guardando all’ultimo ricorso storico unitario, il 1999 (nel 2003 l’intesa venne sottoscritta solo da Fim e Uilm, mentre la Fiom - che contestava l’accordo diede vita alla stagione dei «precontratti»), il nuovo contratto nazionale ha ottenuto un voto favorevole superiore a quello che si registrò all’epoca: nel ’99, infatti a dare il loro assenso furono 9.833 lavoratori (5 mila lavoratori in meno rispetto a quanto occorro in quest’ultima occasione) pari al 68,9% dei votanti.

Per quanto riguarda i risultati nelle principali aziende bergamasche di questi ultimi tre giorni di voto, tra le curiosità c’è il risultato di 10 fabbriche in cui sono prevalsi i «no»: tra le principali, la Same di Treviglio (68,9% il «no»), la Brembo Divisione Dischi di Mapello (58%) e la Siac di Pontirolo (56,1%).

(29/02/2008)

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