Metalmeccanici: tra gli scritti al fondo «Cometa» il 4% sono lavoratori bergamaschi

Sono 13.382 i metalmeccanici bergamaschi aderenti al Fondo Cometa: in tutto corrispondono a circa il 4% del fondo nazionale pensione complementare delle «tute blu», nato nel 1998 dall’accordo tra le organizzazioni imprenditoriali Federmeccanica e Assistal e i sindacati Fim, Fiom, Uilm e Fismic.

Cometa oggi è il più importante fondo pensionistico operante in Italia, dato che può contare su 340 mila iscritti e 1.246 milioni di euro di patrimonio. Dalla sua costituzione, il fondo ha reso l’8,22% mentre dall’avvio della gestione finanziaria (gennaio 2000) la resa è stata del 4,18%.

Gli aderenti al Fondo Cometa in Lombardia sono oltre 100 mila e corrispondono al 29,7% del totale nazionale. Sono 4.227 le aziende della Lombardia che aderiscono al fondo (il 35,8% rispetto al totale delle aziende aderenti a Cometa a livello nazionale) contro un totale di 506.828 unità produttive sul territorio. C’è dunque ancora spazio per crescere.

Tra gli aderenti a livello nazionale, i maschi costituiscono l’81% e le femmine il 18,9%. Prevalgono i quarantenni (il 35,8% e i trentenni (il 31,9%). In Lombardia sono donne il 21,8% degli aderenti (una media di quasi 3 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale): mentre a Bergamo la percentuale femminile si abbassa al 16,7%. Questo significa che è l’area milanese dove l’universo femminile dei metalmeccanici cresce lievemente (dal 21,8% al 26%), mentre le altre aree sono popolate principalmente da lavoratori metalmeccanici maschi.

In Lombardia gli aderenti al Fondo Cometa sono leggermente più numerosi tra gli operai (46,8%, contro il 37,5% di impiegati). A Bergamo vi è un numero decisamente preponderante di operai (56,3%) rispetto agli impiegati (29%). Dato che nella nostra provincia, rispetto alla tipologia dell’aderente nazionale, vi è un maggior numero di operai, si registra dunque un aderente con un basso alto livello di scolarizzazione (scuola dell’obbligo nel 48,7% dei casi).

Un’indagine commissionata a Makno dal Fondo Cometa - ha evidenziato che tra i lavoratori del settore metalmeccanico la principale aspettativa nei confronti della previdenza integrativa è quella di avere tranquillità e tutela. Il dato è coerente con l’indicazione che il principale motivo di adesione al fondo (messo al primo posto dal 47% dei rispondenti) è quello di ottenere una sicurezza in più per la vecchiaia.

«Dare una riposta concreta alla domanda di sicurezza - spiega Giacinto Militello, presidente di Cometa - vuole dire riuscire a ridurre la differenza tra ultimo salario e pensione. Secondo la Ragioneria dello Stato, l’Inps sarà in grado mediamente di coprire una percentuale pari al 56% nel 2020 e del 48,1% nel 2050. Cometa è certamente in grado di dare un significativo contributo integrativo, sempre però a patto che l’Inps possa realmente svolgere il suo ruolo principale».

I metalmeccanici lombardi aderenti al Fondo Cometa nell’inchiesta evidenziano una consistente maturità e consapevolezza nell’approccio finanziario alla previdenza integrativa. Infatti quasi il 65% degli aderenti investe e ha aderito nel passato in sistemi di investimento finanziario. Superiore alla Lombardia solo l’Emilia, che mostra un profilo particolarmente attivo (il 70% degli aderenti investe e ha investito nel passato). Per ciò che riguarda il grado di soddisfazione relativo a Cometa, la Lombardia si colloca al secondo posto, dopo il Veneto, nell’esprimere un alto indice di soddisfazione (7,2 il voto dei lombardi in una scala da 1 a 10, di poco inferiore al voto dei veneti di 7,4).

(5/11/2003)

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