Migliora il mercato del lavoro, meno Cig
Istat: torna positiva anche la produttività

Nel secondo trimestre si è registrato un «miglioramento degli andamenti del mercato del lavoro». Lo rileva l’Istat.

L’istituto fa notare un aumento sia «dell’input di lavoro impiegato sia dell’occupazione e, in misura modesta, nella prima parte dell’anno è tornata a crescere anche la produttività».

Nel nuovo comunicato sul mercato del lavoro si sottolinea che la produttività oraria a livello congiunturale è risultata sopra lo zero, anche se per un solo decimo (+0,1%).Inoltre viene fatta notare «la significativa discesa delle ore di Cig»

Fra gli inattivi, coloro che né hanno né cercano un lavoro, diminuiscono gli scoraggiati (-114 mila in un anno), soprattutto nel Mezzogiorno e tra i giovani di 15-34 anni. Di contro, aumentano gli inattivi per motivi di studio (+77 mila unità).

Il dettaglio:

Nel secondo trimestre del 2015 - scrive l’Istat - si è andato consolidando il moderato recupero dell’attività economica, con una crescita congiunturale del Pil dello 0,3%. La crescita è stata accompagnata da un miglioramento degli andamenti del mercato del lavoro sia in termini congiunturali che su base annua: sono infatti aumentati sia l’input di lavoro impiegato sia l’occupazione e, in misura modesta, nella prima parte dell’anno è tornata a crescere anche la produttività. Il recupero dell’occupazione è proseguito anche a luglio, con una crescita annua dell’1,1% (+235 mila unità) e dello 0,3% nel periodo maggio - luglio, al netto della stagionalità.

Dal punto di vista settoriale, nel secondo trimestre sono stati significativi sia il l recupero congiunturale dell’occupazione nei comparti dei servizi più legati alla dinamica della domanda interna, sia i segnali positivi anche nelle costruzioni.

Nell’insieme dell’economia l’aumento dell’occupazione ha riguardato prevalentemente i lavoratori dipendenti, a tempo sia indeterminato sia determinato, e interessa con particolare intensità anche il Mezzogiorno, particolarmente colpito dalla crisi in questi anni.

Dal lato delle imprese, il maggiore utilizzo del lavoro è la sintesi di una crescita sia delle posizioni lavorative sia dell’intensità di utilizzo del lavoro: le ore lavorate pro capite hanno registrato un netto incremento mentre si è decisamente ridotto il ricorso alla cassa integrazione.

Segnali sulle prospettive della domanda provengono dall’intenso ricorso alle posizioni lavorative in somministrazione e da quella, lieve, dei posti vacanti su base annua. Sul versante delle retribuzioni, l’aumento tendenziale delle retribuzioni di fatto è risultato ampiamente superiore all’inflazione: prosegue dunque il recupero del potere d’acquisto delle retribuzioni al lordo delle imposte.

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