Miro Radici Cavaliere del Lavoro

L’industriale bergamasco Miro Radici è tra i 25 Cavalieri del lavoro italiani nominati dal presidente della Repubblica in occasione del 2 giugno. Carlo Azeglio Ciampi ha firmato i decreti su proposta del ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano. L’onorificenza, la più alta sul fronte economico della Repubblica italiana, mancava da qualche anno in Bergamasca. Miro Radici ne viene insignito dopo una vita di successi, avendo creato un impero nel tessile, anche se da anni il suo gruppo si è allargato anche ad altre attività.

Biografia

Miro Radici ha quasi 62 anni, essendo nato a Leffe il 10 novembre del 1941. Diplomato in ragioneria, sposato con Annamaria Colombelli e padre di due figli, Marco e Nicola, ha avuto il primo significativo incarico nel gruppo tessile fondato dal padre Pietro e guidato dal fratello Gianni, con la nomina, a 23 anni, nel 1964, di amministratore della Pietro Radici Tappetificio Nazionale Spa, alla quale fa compiere una svolta determinante nel 1972, quando alla tradizionale produzione di tappeti affianca quella di moquette con il marchio Sit-In. L’azienda si sviluppa poi con l’acquisizione di un marchio prestigioso del settore, come Due Palme, la costituzione di industrie per la fabbricazione della materia prima. In Germania, poi, a metà degli anni Novanta, l’imprenditore leffese avvia una diversificazione, con la costituzione a metà degli anni Novanta della Miro Radici Ag, società che fa produrre articoli promozionali per le grandi catene commerciali,

Il cuore della attività di Miro Radici resta il comparto meccanotessile, dove partendo dalla Somet di Colzate, nata nel 1969 per un’intuizione del fratello Gianni, crea il primo gruppo europeo. Amministratore delegato della Promatech, alla quale fanno capo le attività produttive della Somet e della Nuova Vamatex, ha anche acquistato la svizzera Sulzer, il nome più prestigioso nel settore dei telai. Dal 1999 Miro Radici ha un’importante partecipazione nella società editrice del quotidiano «La Provincia di Como», un’operazione effettuata in collaborazione con la Sesaab, proprietaria de «L’Eco di Bergamo», della quale è consigliere. Oltre al lavoro, ha due grandi passioni sportive: l’Atalanta - di cui la Sit Fin Spa, la holding alla quale fanno capo le società del Miro Radici Group, detiene il 5% - e il golf, che pratica con bravura all’Albenza. La Sit Fin detiene anche una partecipazione nel Credito Bergamasco, istituto del quale Miro Radici è stato fino al 1997 vicepresidente. Tra le cariche pubbliche, da ricordare l’elezione nel 1993 nella Giunta di Confindustria. Nel febbraio 2002 l’Università di Bergamo gli ha conferito la Laurea Honoris Causa.

(01/06/03)

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