Operatori della Sanità privata in sciopero per il mancato rinnovo del contratto di lavoro

Sciopero nazionale dei lavoratori della Sanità privata giovedì 11 maggio, per sollecitare il rinnovo del contratto di lavoro. Per quanto riguarda i lavoratori bergamaschi – gli operatori interessati sono più di 2 mila – oltre alla partecipazione alla manifestazione di Roma, le organizzazioni sindacali di categoria di Bergamo hanno organizzato un presidio giovedì mattina dalle 10 alle 12 fuori dal Policlinico di Ponte San Pietro.
Circa le motivazioni dello sciopero, i sindacati sottolineano che i 150 mila lavoratori della sanità privata – dei quali 25 mila sono occupati in Lombardia – attendono il rinnovo del contratto di lavoro da oltre 28 mesi.

«Le trattative avviate nel mese di luglio dello scorso anno – affermano in un documento i sindacati confederali di categoria - si sono interrotte a causa dei comportamenti di totale chiusura delle controparti datoriali: AIOP, ARIS, Fondazione Don Gnocchi.
Il rifiuto a chiudere il contratto nazionale è motivato dalle associazioni da una “mancanza” di risorse economiche, che pretendono debbano essere reperite dalle regioni attraverso la rivalutazione dei rimborsi per le prestazioni effettuate.
FP CGIL - FPS CISL- UIL FPL Lombardia denunciano che le associazioni datoriali sono garantite dal sistema sanitario pubblico e assistite dai sistemi di accreditamento regionale, che nella nostra regione sono stati già rivalutati e adeguati; inoltre questi imprenditori (che in Lombardia rispondono al 40% del bisogno sanitario) non hanno alcun rischio di impresa, sono finanziati come le strutture pubbliche e i profitti che si ridistribuiscono non sono soggetti al controllo del pubblico.
È vergognoso che in questo contesto siano solo i lavoratori a “finanziare i loro profitti”. I lavoratori della sanità privata non sono lavoratori di serie B, quotidianamente garantiscono prestazioni sanitarie e di riabilitazione di qualità; è intollerabile che vengano usati come merce di scambio dalle associazioni datoriali.
La sanità privata nel paese, e specialmente in Lombardia, ha aumentato del 20% il giro di affari (in Lombardia si è passati, dal 1996 al 2004, ad un aumento pari al 35,1% dei posti letto).
Oramai investire in sanità è una questione di mercato; i potenti gruppi di affari e di potere politico della sanità privata, mentre i lavoratori attendono da 28 mesi il rinnovo del contratto nazionale, acquistano testate giornalistiche, investono nel sistema finanziario e quotano le società in borsa.
Questa situazione è inaccettabile, come è inaccettabile, a nostro parere, che non si giunga ad una positiva conclusione della vertenza per il rinnovo del contratto.
Per questo FP CGIL - FPS CISL- UIL FPL hanno indetto lo sciopero nazionale della sanità privata per il prossimo 11 maggio, che avrà il suo momento di visibilità a Roma, con una grande partecipazione anche di FP CGIL - FPS CISL- UIL FPL della Lombardia».

(09/05/2006)

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