Per la cassa in deroga in arrivo fondi regionali

Sono già 50 le piccole imprese in attesa, previste altre richieste. Provincia e Cisl: anche in futuro garantire la gestione sul territorio

Sono già 50 le domande di cassa integrazione in deroga esaminate dopo che i fondi provinciali sono finiti e si stima che da qui a fine anno si potrebbe arrivare a un’ottantina. L’auspicio è che si rendano utilizzabili i fondi residui della Regione per il 2008. Disponibilità in questo senso sono già state date. La Cisl parla di «ampie rassicurazioni»: «I residui fino al 31 dicembre ci sono», dice il segretario provinciale Ferdinando Piccinini. Si tratta però di calcolare quanto andrà alle varie province e un chiarimento in questo senso si potrebbe avere la prossima settimana. «La Regione metterà a disposizione le risorse residue», conferma l’assessore provinciale al Lavoro, Giuliano Capetti. «Si sono riservati però di fare una verifica sulle disponibilità e sulle necessità di tutte le province». Nel frattempo il lavoro dell’Osservatorio provinciale sugli ammortizzatori sociali in deroga va avanti. In due riunioni, una a novembre e la seconda ieri, sono state esaminate le richieste di 50 aziende con meno di 15 dipendenti per la cassa integrazione in deroga per 290 lavoratori su un totale di 365 addetti. I fondi che dovrebbero essere impegnati solo per coprire tutte queste richieste ammontano a 980 mila euro. È l’importo massimo. In realtà, come avviene in genere con la cassa integrazione, l’utilizzo effettivo è poi inferiore. In media fino ad oggi per la cassa in deroga si è riscontrato un impiego effettivo al 30%. Se le nuove richieste dovessero mantenersi in linea, la spesa potrebbe avvicinarsi ai 300 mila euro. Alle domande già esaminate andranno aggiunte poi quelle già in lista d’attesa e che si presume possano arrivare ancora: la stima minima, in base all’andamento solito, è che si possa arrivare almeno a un’ottantina di aziende. Questo per il 2008. Poi ci sarà da discutere con il Governo per i fondi del 2009. A livello regionale si sostiene la richiesta di una gestione decentrata degli stanziamenti nazionali. Linea condivisa sul territorio, con l’ulteriore richiesta di garantire il decentramento anche verso le province.Questo, sottolinea Capetti, «perché l’esperienza fatta è positiva per la velocità delle procedure, il monitoraggio puntuale delle aziende e la possibilità di risolvere direttamente sul territorio eventuali problemi tecnici che dovessero sorgere con l’Inps». Una richiesta condivisa e sostenuta dal sindacato, come sottolineano Piccinini e Rosaria Marinelli, rappresentante sindacale territoriale per l’artigianato: «La Cisl di Bergamo ritiene che la gestione degli ammortizzatori sociali in deroga debba restare in capo alle parti sociali provinciali, soprattutto alla luce della positiva esperienza maturata in questi anni».(05/12/2008)

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