Piano Legler, il via libera slitta ancora una volta

Dalla Sardegna nuove condizioni Assemblea dei soci rinviata a maggio

C’è ancora incertezza nella vicenda Legler, che preoccupa più di mille lavoratori, 480 a Ponte San Pietro e 750 in Sardegna. L’assemblea straordinaria dei soci Legler, che era stata convocata per perfezionare tutti gli atti necessari a dare corso al piano di ricapitalizzazione, non si è tenuta. Di conseguenza, l’attuazione del piano, subordinato fin dall’inizio a una serie di condizioni, fra cui un intervento di finanziamento bancario, slitta ancora.

A fermare le operazioni questa volta è intervenuto un fatto nuovo. La Sfirs, infatti, la finanziaria della Regione Sardegna che dovrebbe sostenere la ricapitalizzazione convertendo i suoi crediti in capitale e diventare quindi azionista di riferimento del gruppo tessile, ha confermato tutto il suo interesse a portare avanti il progetto di rilancio dell’azienda, ma avrebbe anche introdotto una nuova condizione sospensiva, relativa all’iniziativa industriale che era stata avviata da Legler in Marocco per un nuovo stabilimento.

«L’assemblea non si è celebrata perché Sfirs ha comunicato che avendo rilevato nel bilancio Legler garanzie concesse a terzi nell’interesse del progetto Marocco, richiede preliminarmente all’azienda la rimozione di queste garanzie», spiega l’amministratore delegato di Legler, Giuseppe Cipolla. In ogni caso, «Sfirs conferma che non è venuto meno l’interesse sul progetto rivolto alla ripresa e alla valorizzazione del gruppo Legler e in particolare degli stabilimenti di Ponte San Pietro e della Sardegna».

Anziché l’assemblea dei soci, quindi, si è riunito il consiglio d’amministrazione di Legler, che ha preso atto della comunicazione ricevuta dalla finanziaria della Regione Sardegna e ha riconvocato l’assemblea straordinaria dei soci Legler per il 7 maggio.

(22/04/2007)

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