Più investimenti anticrisi «L’edilizia sarà il volano»

L’edilizia come volano per uscire dalla crisi che sta investendo il sistema economico. Da sempre il settore delle costruzioni ha contributo alla crescita del Paese e, oggi più di ieri, può continuare a giocare un ruolo di primo piano. A patto che anche governo e istituzioni mettano in campo provvedimenti urgenti per sostenere l’economia e l’edilizia. Paolo Ferretti, presidente di Ance Bergamo, in occasione del convegno «Costruire la Bergamo del futuro» per i sessant’anni di fondazione dell’Associazione nazionale costruttori edili di Bergamo, tenutosi alla Borsa merci, ha rilanciato il ruolo centrale dell’edilizia per lo sviluppo del Paese indicando, nel contempo, un vero e proprio decalogo di interventi necessari per sostenere la ripresa. Ferretti ha sottolineato la necessità di defiscalizzare il reddito da lavoro dipendente per aumentare il reddito reale dei lavoratori, defiscalizzare e decontribuire il costo del lavoro, togliere l’Irap, cantierizzare da subito le opere pubbliche, favorire l’accesso al credito di famiglie e imprese virtuose. E ancora: ridurre i tassi d’interesse in termini reali, far decollare rapidamente il Piano casa, defiscalizzare il reddito da locazione per favorire il mercato degli affitti, sospendere il patto di stabilità che, a giudizio di Ferretti, frena gli investimenti degli Enti locali. Il presidente di Ance Bergamo, riprendendo i risultati dello studio sull’edilizia orobica commissionato all’Università di Bergamo e presentato durante il convegno, ha ricordato che il settore delle costruzioni sul nostro territorio è «costituito da imprese sane e virtuose, piccole e medie imprese che producono valori e ricchezza per l’intera collettività. Oggi più di ieri l’edilizia costituisce l’elemento fondamentale rispetto al quale l’economia deve il proprio sviluppo». Ferretti, dopo aver sottolineato l’effetto moltiplicatore sul piano della crescita economica generato dall’edilizia, ha chiesto fiducia al mondo della finanza e del credito: «Una stretta creditizia all’edilizia sarebbe un errore destinato a bloccare il settore e con esso tutta la filiera del mondo industriale e artigianale; sarebbe un danno insanabile all’economia del Paese e si genererebbe un arresto dell’intera economia». Il settore dell’edilizia, che rappresenta l’11,1 per cento degli impieghi del prodotto interno lordo e offre occupazione a due milioni di lavoratori, perderà quest’anno l’1,1 per cento del volume d’affari, mentre per il 2009 si prevede un’ulteriore contrazione dell’1,5 per cento. Le 1.500 imprese edili industriali bergamasche con oltre ventimila lavoratori, ha rimarcato Ferretti, «sono la spina dorsale dell’economia bergamasca». Il presidente di Ance Bergamo, dopo aver affrontato il problema delle norme relative agli appalti pubblici, ha osservato che «l’investimento in infrastrutture è basilare per superare la crisi, fondamentale per controbilanciare la situazione economica». (29/11/2008)

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