Prezzi bloccati nei supermercati Eurispes: il risparmio, un’illusione

L’Eurispes ha fatto le pulci alla grande distribuzione che ha sbandierato ai quattro venti il blocco dei prezzi come occasione di risparmio per le famiglie. Ebbene, secondo gli analisti dell’Istituto, il blocco dei prezzi permetterà un risparmio di 10 centesimi ogni mille euro di spesa, conseguenza di un rallentamento dell’inflazione dello 0,01%, cioé dal previsto 2,30% al 2,29%. Ovvero, un «bluff». L’Eurispes, infatti, definisce lo stop agli aumenti concordato con i supermercati «un’illusione», perché si applicherà soltanto a una percentuale minima di prodotti che pesano in maniera limitata sulle tasche dei consumatori, con vantaggi quindi «pressoché nulli».

Il presidente Gian Maria Fara, non usa mezze parole: «Abbiamo la sensazione - afferma - che nonostante la sostituzione di Tremonti, il governo persegua una politica economica ancora una volta inadeguata». E per dimostrare questa tesi l’Eurispes snocciola i suoi calcoli. La percentuale del fatturato relativo ai prodotti venduti con il marchio della grande distribuzione, spiega, non supera nella media nazionale il 20% dell’incasso complessivo del settore grocery, ossia quello che comprende le rivendite di prodotti alimentari e di prodotti per la casa.

«Ma la grande distribuzione - sottolinea l’istituto di studi economici - non é certo l’unico venditore al dettaglio. In tante realtà sono attivi una miriade di rivenditori: banchi del mercato, ambulanti, piccoli negozi e rivendite non legati alle grandi catene che non sono tenuti a contenere alcun prezzo».

La grande distribuzione ha un giro d’affari complessivo di 65 miliardi di euro, pari al 22% del mercato al dettaglio dei prodotti grocery, che sono quelli previsti dal patto del blocco dei prezzi. «Questo vuol dire che, - sottolinea l’Eurispes - fatte le necessarie proporzioni, il blocco si applicherà al 4,4% di quei prodotti». In più non è solo nel settore alimentare che si concentra la spesa delle famiglie: i consumatori pagano anche le bollette, la benzina, l’affitto, i vestiti.

«Occorre vedere, quindi - continua l’Eurispes - quale siano i pesi delle varie spese nei bilanci famigliari: utilizzando il paniere Istat, si scopre che le spese per grocery non arrivano al 20% della spesa complessiva. E su quel 20% i prodotti sui quali si applica il blocco dei prezzi sono solo appunto il 4,4%. In conclusione, il consumatore medio vedrà i prezzi fermarsi su prodotti il cui valore complessivo sarà pari soltanto allo 0,8% del suo bilancio».

Il vantaggio finale consisterebbe quindi, conclude l’Eurispes, in un rallentamento dell’inflazione pari allo 0,01% ossia allo 0,1 per mille.

(21/09/2004)

© RIPRODUZIONE RISERVATA