Prezzo del latte indicizzato al formaggio
L’idea piace alla Confai di Bergamo

Piace alla Confai di Bergamo l’idea di indicizzare il prezzo del latte pagato agli allevatori legandolo al valore del prodotto trasformato e venduto al consumatore finale.

All’indomani della convocazione di un nuovo Tavolo regionale sul prezzo del latte alla stalla, annunciata dall’assessore lombardo all’agricoltura Gianni Fava, giunge dunque l’apertura di credito di Confai Bergamo verso la proposta che consentirebbe di mettere a punto nuovi criteri di determinazione del prezzo per litro di latte corrisposto dagli industriali agli allevatori.

«L’idea dell’assessore Fava – osserva Leonardo Bolis, presidente provinciale e nazionale di Confai – consiste nell’indicizzare il prezzo del latte pagato agli allevatori, non più basandolo sui costi di produzione, ma legandolo al valore del prodotto trasformato e venduto al consumatore finale, soprattutto per quanto riguarda i prodotti a denominazione d’origine protetta».

«Si tratta di una proposta semplice e al tempo stesso fortemente innovativa – fa notare Enzo Cattaneo, direttore di Confai Bergamo -, in quanto punta a rifondare la relazione tra produttori e industria di trasformazione sulla base di una condivisione del rischio di mercato».

«Qualora il principio fosse accolto, allevatori e industriali finirebbero per dividersi in base ad accordi trasparenti il valore aggiunto generato in una parte ben definita della filiera. Ciò potrebbe porre fine alle estenuanti trattative che per molti mesi all’anno vengono condotte in materia di latte, senza che peraltro si giunga mai ad accordi duraturi e improntati ad equità».

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