Segreteria Cisl, si va verso la conta finale

Segreteria Cisl, si vaverso la conta finaleNon è stata ancora raggiunta una soluzione unitaria: Manzoni non si ritira e Petteni, indicato da Gualeni come successore, è al lavoro per definire la squadra

La soluzione unitaria per il futuro vertice della Cisl bergamasca non c’è stata. La riunione di segreteria di ieri mattina, che si sperava risolutiva dopo le indicazioni emerse dal consiglio generale di martedì scorso, si è conclusa con una fumata nera. La candidatura di Sergio Manzoni è rimasta, in alternativa a quella di Gianluigi Petteni, l’attuale segretario organizzativo che il segretario generale Mario Gualeni ha indicato come suo successore, dopo aver raccolto i pareri delle singole categorie, secondo il percorso e i criteri che erano stati definiti dal comitato esecutivo già il 22 dicembre scorso. I margini per una mediazione sembrano essersi ormai ristretti, anche se da una parte è stato rinnovato l’invito a rivedere la scelta di un’autocandidatura che a questo punto viene letta come contrapposizione personale e dall’altra si conferma la volontà di lavorare a una soluzione unitaria con l’obiettivo di affrontare un dibattito che riapra il percorso fin qui fatto e nel quale, dice Manzoni, «una parte dell’organizzazione non si riconosce».

Per Gualeni il dissenso è fisiologico in una realtà ampia e articolata come la Cisl. Ma il segretario ribadisce che la candidatura da lui indicata raccoglie la maggioranza dei consensi, come emerso anche dal consiglio generale di otto giorni fa e dall’unanimità di intenti manifestati nel comitato esecutivo del 17 marzo. Sulla base di questi consensi, Petteni, affiancato dal segretario uscente al quale ha chiesto appoggio in questa fase di passaggio, già ieri si è messo al lavoro per un nuovo giro di consultazioni delle categorie allo scopo di individuare gli altri quattro membri della segreteria, con un ampliamento del numero complessivo dei componenti dagli attuali quattro a cinque, come indicato da Gualeni nella sua relazione all’ultimo consiglio. Il segretario generale incaricato dovrà presentare la squadra all’esecutivo convocato per il 5 maggio e poi al consiglio generale del 18 maggio, al quale dovrebbe partecipare anche il segretario generale Savino Pezzotta. In quella data si arriverà probabilmente alla conta, a meno che nelle prossime settimane intervengano novità tali da ricomporre il quadro. Se non ci saranno cambiamenti, il consiglio sarà chiamato a votare il nuovo segretario generale della Cisl bergamasca, sapendo che sul tavolo c’è la candidatura ufficiale di Gualeni, che ha indicato Petteni, e la candidatura di Manzoni. La presenza di due nomi è una situazione inusuale per la Cisl: basti pensare che l’ultimo caso simile risale a quasi vent’anni fa. Inoltre, se da qui al 18 maggio la contrapposizione non verrà meno, si perderà la possibilità di avere ancora in segreteria sia Petteni sia Manzoni, come era nelle intenzioni di partenza. È chiaro, infatti, che nel momento in cui si confermano candidature alternative risulta difficile un coinvolgimento nella stessa squadra.

Ieri, nelle dichiarazioni del dopo riunione, si è avvertita un po’ di amarezza. «Avrei preferito che ci fosse un ripensamento affinché si potesse lavorare in squadra tutti insieme», ha detto Gualeni. «Tuttavia, visto che ci sono posizioni rigide che non si fondano su argomenti politici, sui quali si potrebbe anche dibattere, ma su un tentativo di fare una contrapposizione di tipo personale, si va avanti sull’indicazione che ha ricevuto la maggioranza dei consensi».

«Si è persa un’occasione», ha replicato Manzoni, che ricorda come la sua candidatura sia nata dalle sollecitazioni di chi, nell’organizzazione, non si riconosce nella proposta di Gualeni. Richieste arrivate in modo trasversale da membri di settori diversi. «Il consiglio generale non si è schierato apertamente - dice Manzoni -, ma in una discussione libera e diversificata ha valorizzato la legittimità delle due candidature. Credo che nella riunione di segreteria non si sia fatto uno sforzo vero per interpretare quanto detto dal consiglio. Abbiamo ancora un mese e da parte mia lavorerò perché non si arrivi alla conta, ma a una soluzione in cui tutta l’organizzazione possa riconoscersi». Prossimo appuntamento al 5 maggio.

(14/04/2004)

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