Sicurezza e salute, convegno alla Cigil sul ruolo del medico nella prevenzione

«Sicurezza e salute - Il ruolo del medico nell’attività di prevenzione e tutela». È il tema di un convegno organizzato in ricordo del medico Piero Asperti, in programma mercoledì 13 aprile dalle ore 9.30 alle 13 alla Cgil di via Garibaldi 3 (Sala Lama).

I lavori saranno aperti da Maurizio Laini, segretario generale Cgil Bergamo e l’introduzione è affidata a Ivan Valota, segretario organizzativo della Cgil Bergamo. Seguirà un ricordo di Piero Asperti del senatore Giuseppe Chiarante e i contributi sul tema sicurezza e salute.

Interventi

Giampiero Cassina, medico del lavoro, su «L’attività medico legale dell’Inca: passato, presente e futuro»

Bruno Pesenti, responsabile della medicina del lavoro Asl Bergamo, su «Il ruolo del medico del lavoro del servizio pubblico nell’attività di prevenzione e tutela»

Giovanni Mosconi, direttore Medicina del lavoro degli Ospedali Riuniti di Bergamo, su «La diagnosi delle malattie occupazionali: le patologie emergenti»

Elisabetta Castagna, dirigente medico legale Inail.

Le conclusioni sono affidate a Aldo Amoretti, presidente Inca nazionale.

Presiede e coordina il convegno Enzo Mologni, direttore Inca di Bergamo.

Chi era Piero Asperti - Ad un anno dalla morte di Piero Asperti, la Cgil e l’Inca di Bergamo hanno organizzano un convegno sul ruolo del medico nell’attività di prevenzione e tutela per ricordarlo a quanti lo hanno conosciuto.

Medico pneumologo, da metà degli anni Cinquanta è stato medico condotto a Ponteranica, lavora al Dispensario pneumologico, e si può dire che da sempre collabora con l’Inca, il patronato della Cgil di Bergamo: le sue battaglie per la tutela della salute dei lavoratori - in ambito locale vanno ricordate almeno la questione della Sbic di Seriate e le prime rilevazioni per i danni da amianto alla Dalmine - lo vedono impegnato anche a livello nazionale, a fianco di figure come quella di Giovanni Berlinguer e del giurista Smuraglia nella grande stagione della lotta per la salute nelle fabbriche. Capacità professionali notevolissime si uniscono ad una straordinaria disponibilità umana e ad una onestà morale che segna anche le sue scelte politiche.

Entrato giovanissimo nell’Azione cattolica e quindi nella Democrazia Cristiana, sin dalla sua formazione aderisce - con Giuseppe Chiarante, Lucio Magri, Luigi Granelli e Carlo Leidi - alla nuova corrente della «sinistra di base», formata nell’autunno del’53 dall’incontro fra un gruppo di ex-dossettiani, e numerosi quadri di base, prevalentemente lombardi e piemontesi, che provenivano dall’ancora vicina esperienza partigiana.

Il suo percorso lo porta nel 1958 a passare clamorosamente al Partito comunista con Chiarante, Magri e Leidi e vi rimane fino all’espulsione, nel 1969, per aver aderito al gruppo de «Il manifesto»: chiusa anche quest’esperienza, rientrerà nel Pci per poi seguirne l’evoluzione in Pds prima e Ds poi.

(11/04/2005)

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