Sindacati Dalmine, dopo il succeso della Fiom, parla la Cisl

Il successo ottenuto dalla Fiom Cgil nel rinnovo delle rappresentanze sindacali all’interno della Dalmine, tradizionale roccaforte della Fim Cisl, «é un risultato che va riconosciuto, ma non cambia la tendenza in atto tra i metalmeccanici, che vede la Fim in crescita e la Fiom in calo» afferma Roberto Benaglia, segretario generale dei metalmeccanici Cisl Lombardia.

«Alla Dalmine - afferma Benaglia - la Fiom è stata premiata dall’inaspettato consenso degli impiegati, preoccupati dalle voci di ristrutturazione, e non ha rubato voti alla Fim, che continuerà a far bene e a essere protagonista nella contrattazione e tra i lavoratori». Nel settore metalmeccanico, secondo Benaglia, sono invece altri i fenomeni in corso: «Se prendiamo i rinnovi delle Rsu svoltisi nelle aziende metalmeccaniche della provincia di Bergamo nel 2003, tra cui anche realtà significative come la Abb Sace, la Philco-Merloni e la Lovato Electric, la Fim ha ottenuto il 45,9% dei consensi, confermandosi il sindacato che ottiene più voti dai lavoratori, contro il 36,4% della Fiom, il 5% della Uilm e il 12,7% delle altre liste sindacali autonome».

In Lombardia «la tendenza vede una crescita dei consensi raccolti dalla Fim: il nostro sindacato - afferma il segretario generale della Fim Cisl Lombardia - è visto sempre più come quello che contratta al meglio e produce risultati al di là delle polemiche. Siamo consapevoli che su base regionale la Fiom continua ad essere il sindacato più rappresentativo, ma alla fine di questo ciclo essa avrà perso posizioni nei confronti della Fim. Ad esempio, solo un mese e mezzo fa, nelle votazioni alla St Microelectronics di Agrate Brianza, la più grande azienda metalmeccanica della nostra regione con quasi 5.000 addetti, la Fim ha ottenuto il 57% dei consensi, con un dato in crescita, contro il 43% della Fiom, percentuale in calo».

(26/01/2004)

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