Sorisole, da quattro mesi senza stipendio
Scioperano i lavoratori della coop «Alba»

La cooperativa è titolare di un appalto presso il Comune per l’assistenza educativa scolastica e il trasporto a scuola di ragazzi diversamente abili, chi vi presta servizio non percepisce un centesimo da gennaio. L’amministrazione municipale ha dato la disponibilità a pagare, ma manca l’autorizzazione del Tribunale di Catania, dove è finito nei guai il presidenza del consorzio a cui la coop fa capo.

Adesione quasi completa, oggi, lunedì 3 giugno, allo sciopero dei lavoratori della cooperativa «Alba», titolare di un appalto presso il Comune di Sorisole. Parte del consorzio «Progetto Vita» (il cui presidente è stato arrestato nel 2018 con l’accusa di lucrare sull’assistenza ai migranti, facendo finire gli enti nella bufera) alla cooperativa il Comune ha affidato in appalto l’assistenza educativa scolastica e il trasporto a scuola di ragazzi diversamente abili. I lavoratori incaricati del servizio attendono l’erogazione di quattro mesi di stipendio arretrato.

«Sarebbero stati disponibili a revocare la mobilitazione se prima di stamattina fosse giunta l’autorizzazione del Tribunale di Catania (dove ha sede la direzione operativa della cooperativa, ndr) per l’erogazione degli stipendi: ma il via libera non è arrivato, così oggi è stata una giornata di sciopero», ha spiegato poco fa Giuliana Rota, della Fp-Cgil di Bergamo. «Mancano all’appello le mensilità di gennaio, febbraio, marzo e aprile, mentre lo stipendio di dicembre è stato da poco versato», prosegue la sindacalista. «Eppure questi lavoratori hanno continuato a svolgere la loro attività, dimostrando un grande senso di responsabilità. Oggi, però, hanno detto basta e hanno incrociato le braccia. Aspettano che il Tribunale di Catania dia l’autorizzazione all’erogazione degli stipendi arretrati da parte del Comune, che si è detto disponibile a intervenire per il pagamento diretto, al posto della cooperativa. Finora, però, nulla sembra muoversi. Faremo tutto il possibile per recuperare quanto dovuto ai lavoratori».

La protesta arriva dopo l’apertura dello stato di agitazione, il 18 aprile scorso, e dopo due incontri in prefettura a cui l’amministratore giudiziario della cooperativa non ha mai preso parte.

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