Tenaris, ricavi giù del 17% nel trimestre
Pesano «continue riduzioni dell’attività»

Brutto terzo trimestre per Tenaris. Il gruppo, al quale fa capo anche lo stabilimento di Dalmine, ha chiuso il terzo trimestre con ricavi in calo del 17% a 1,55 miliardi di dollari (1,42 miliardi di euro).

La pesante perdita operativa ha toccato i 319 milioni di dollari (294,17 milioni di euro), a fronte di un precedente utile di 111 milioni di dollari (102,3 milioni di euro), mentre il margine operativo lordo è sceso del 9% a 240 milioni di dollari (221,32 milioni di euro).

Mattinata volatile per Tenaris a Piazza Affari, dove i titoli del gruppo hanno aperto le contrattazioni in deciso ribasso, per poi invertire la rotta fino a raggiungere la vetta del Ftse Mib, con un rialzo dell’1,54% a 11,88 euro.

Sul risultato pesa la svalutazione degli avviamenti delle attività nordamericane per 400 milioni, oltre che , gli aggiustamenti di magazzino dei clienti e il calo dei prezzi dei prodotti», che hanno portato a vendite nette in calo del 36% annuo a 1,56 miliardi di dollari, a un ebitda in discesa del 59% a 240 milioni e a un risultato operativo diviso per quattro a 111 milioni.

Il Cda ha poi deciso la distribuzione di un acconto sul dividendo di 0,15 dollari per azione, per complessivi 177 milioni. Quanto alle prospettive sul quarto trimestre, Tenaris si attende che i ricavi e il margine ebitda «rimangano deboli».

Nonostante risultati di bilancio inferiori alle previsioni, che hanno inizialmente penalizzato le quotazioni, gli analisti si concentrano sui numeri al netto delle voci straordinarie, che secondo Banca Akros sono «in linea con il consensus». Migliore delle previsioni è invece la generazione di cassa che «resta eccellente».

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