Tessile, domani protesta a Milano

Con 200 mila lavoratori e 20 mila imprese l’industria della moda in Lombardia è uno dei poli più importanti del «made in Italy», ma è messa in seria difficoltà da un insieme di fattori che rischiano di compromettere molti anelli della filiera: il calo dei consumi, la liberalizzazione degli scambi internazionali, la debolezza del dollaro, la competizione sempre più aggressiva dei Paesi a basso costo del lavoro e privi di standard sociali ed ambientali minimi. Per sollecitare la Regione ad impegnarsi attivamente per sostenere l’occupazione e il rilancio del settore, i lavoratori delle aziende in crisi del settore tessile-abbigliamento-calzaturiero domani, venerdì, arriveranno a Milano da tutta la Lombardia per manifestare sotto il «Pirellone».Per quanto riguarda la provincia di Bergamo, i lavoratori della Franzoni di Albano e Calcinate e della Crespi di Nembro (aziende in cui sono state proclamate per domani otto ore di sciopero) parteciperanno alla manifestazione insieme ai delegati sindacali bergamaschi del settore.

Femca Cisl, Filtea Cgil e Uilta Uil di Bergamo hanno organizzato tre pullman per raggiungere Milano. Un pullman partirà alle 7 dalla Filatura di Calcinate (e passerà poi alle 7,15 dalla Filatura di Albano), un secondo pullman alle 7 dalla Manifattura Crespi di Nembro e un terzo pullman partirà alle 7,15 dal piazzale dello stadio di Bergamo (curva sud). La manifestazione prevede il concentramento alle 9,30 in piazza Duca d’Aosta (angolo grattacielo Pirelli). Il corteo proseguirà per via Galvani, via Pola (attuale sede della Regione), piazzale Lagosta, e ritornerà in piazza Duca d’Aosta dove si terranno i comizi finali, con gli interventi di Sergio Spiller, segretario nazionale Femca Cisl, Valeria Fedeli, segretario nazionale Filtea Cgil, e Massimo Mazza, della Uilta Uil Lombardia.

(20/01/2005)

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