Tra Confindustria e sindacati lombardi intesa per il rilancio

«Un messaggio al nuovo governo regionale». Così lo definisce Mario Mazzoleni, presidente di Confindustria Lombardia. I sindacati sottolineano che si tratta del primo accordo con la Confindustria lombarda sui temi «caldi»: innovazione, infrastrutture, mercato del lavoro, formazione, ambiente, sicurezza nei luoghi di lavoro. Da queste posizioni condivise potrà ora ripartire il confronto con la Regione Lombardia.

Il giudizio comune di imprenditori e sindacati lombardi è che la nostra regione si trova in una situazione di perdurante stagnazione e registra una crescita debole. «I principali elementi di difficoltà - è detto in un comunicato - sono rappresentati dalle piccole dimensioni dell’impresa, dall’insufficiente tasso di innovazione nei settori tradizionali, dalla carenza di manodopera professionalizzata, dalla crisi di alcuni settori e aree territoriali, dalla bassa capitalizzazione, dalle difficoltà di rapporto col mercato finanziario e con quello globalizzato». Di qui la necessità che le parti sociali siano protagoniste nella definizione di un nuovo patto regionale per lo sviluppo. A contribuire al rilancio dell’industria lombarda dovranno contribuire la semplificazione amministrativa nella concessione degli incentivi, il sostegno alle aggregazioni tra imprese, l’internazionalizzazione e la ricerca, il completamento dei metadistretti.

L’intesa sollecita il governo regionale a definire provvedimenti in grado di rispondere alle carenze infrastrutturali e all’inadeguatezza dell’offerta di mobilità rispetto alla domanda. Fondamentale poi il rilancio delle università; andrà anche completato il sistema del collocamento; attenzione anche all’ambiente e alla sicurezza sui posti di lavoro. «Nella complessità attuale - dice Mazzoleni - occorre governare una realtà importante quale la Lombardia non solo con gli strumenti politico-amministrativi, ma anche e soprattutto con una forte partecipazione dei rappresentanti del mondo delle imprese e del lavoro. Il contributo offerto dalle parti sociali richiede perciò di essere tenuto in seria considerazione». I sindacati evidenziano che «è il primo accordo che i sindacati siglano con Confindustria Lombardia». Per Susanna Camusso, segretario regionale della Cgil, Cgil, «l’intesa indica un metodo utile anche nel confronto con la Regione per produrre, finalmente, politiche di sviluppo coordinate, condivise ed efficaci.

Di particolare importanza è l’aver individuato una linea di realizzazione di infrastrutture nel rispetto dell’ambiente, e di aver dedicato la giusta attenzione al problema della sicurezza sul lavoro».

Secondo Carlo Borio, segretario regionale della Cisl, «nel merito delle politiche regionali di sviluppo, l’intesa individua le filiere produttive quale priorità da privilegiare nelle scelte che la Regione dovrà compiere, superando la logica degli interventi a pioggia scarsamente efficaci. Anche per quanto riguarda le infrastrutture, ne dovranno essere individuate poche e qualificate, da realizzare in tempi brevi». Dice Walter Galbusera, segretario regionale della Uil: «Chiediamo alla Regione di concertare con le parti sociali misure e strumenti di protezione a favore dei lavoratori parasubordinati, precari, microimprese per consentire un mercato del lavoro più flessibile ma non senza garanzie. Le parti sociali devono anche rivendicare con forza l’attuazione del federalismo fiscale».

(19/04/2005)

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