Vendemmia, buon inizio: la produzione cresce

La vendemmia nella Bergamasca è cominciata bene, in controtendenza con le prime stime nazionali che prevedono un calo del 4%. Nel 2005 la produzione orobica potrebbe addirittura essere più elevata dell’annata precedente. Lo afferma l’assessore provinciale all’Agricoltura Luigi Pisoni mentre è appena terminata la raccolta delle uve bianche e si sta svolgendo quella delle uve rosse. Le grandinate non hanno provocato danni gravi ad eccezione di un danno del 10% nella zona alta della Tribulina e di Gavarno.

Pisoni sottolinea che anche per il 2005 come per lo scorso anno, in previsione di buone od elevate produzioni, la qualità delle uve dipenderà in misura principale dalla carica produttiva. Con la realizzazione di impianti fitti (minimo 4000 ceppi per ettaro) realizzati con il contributo Regionale PRRV gestito dalla Provincia di Bergamo e dal Consorzio Tutela Valcalepio e attraverso la razionalizzazione della gestione agronomica del vigneto, le aziende bergamasche puntano a migliorare la qualità de prodotto.

Intanto è stata recentemente approvata la modifica al manuale per la concessione degli aiuti alla riconversione e ristrutturazione dei vigneti (PRRV). La campagna 2005/2006 per la presentazione delle domande di contributo relative al PRRV durerà fino al 15 novembre 2005. La modulistica (si trova sul sito Agricoltura della Regione Lombardia www.agricoltura.regione.lombardia.it sotto la voce OCM vitivinicolo/PRRV) va presentata tramite i Consorzi di Tutela alle Amministrazioni Provinciali.

Buone notizie dall’export: il vino made in Italy, dopo aver chiuso positivamente il 2004, anche nei primi mesi di quest’anno ha messo a segno un ulteriore +10,7% in quantità e +6,9% in valore. «I vini della Bergamasca fanno la loro parte - commenta Bonaventura Grumelli Pedrocca, presidente del Consorzio Tutela Valcalepio e vice presidente della Provincia -. Le esportazioni all’estero, che interessano Germania, Inghilterra, Olanda e Svizzera, sono pari a circa il 10% della produzione totale. Si calcola quindi un export di 200.000 bottiglie sia di vini DOC che IGT, per un fatturato di oltre 500.000 euro. L’intendimento futuro è di aprirsi verso il mercato statunitense, a tutt’oggi ancora difficoltoso per i nostri prodotti».

(26/09/2005)

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