Verniciati ad Almenno i forcelloni Harley-Davidson

Verniciati ad Almenno i forcelloni Harley-DavidsonQuarant’anni fa la Saveral fondata nel 1954 da Abele Preda è stata pioniere in Italia per il trattamento in polvere

L’Harley-Davidson ha compiuto 100 anni nel 2003, la Saveral ha festeggiato i 50 nel 2004. La prima è una grande e leggendaria azienda, conosciuta in tutto il mondo, è la «Ferrari» delle due ruote. La seconda è una piccola ma dinamica società di Almenno San Bartolomeo, conosciuta e apprezzata in ambito provinciale e regionale. Ma qualcosa avvicina le due apparentemente tanto lontane realtà: la società orobica, infatti, contribuisce ad alimentare e a mantenere il mito Harley-Davidson, dato che da qualche anno - sia pure indirettamente attraverso un proprio cliente - realizza la verniciatura dei forcelloni delle ruote e delle pompe dei freni delle motociclette americane.

Ma la gloriosa moto nata a Milwaukee nel 1903 non è la sola grande azienda servita dalla Saveral: «Realizziamo anche la verniciatura degli arredamenti Tino Sana (in particolare tavoli per ristoranti) destinati alle navi da crociera Carnival, come la Costa Crociere», dice il fondatore e presidente dell’azienda di San Bartolomeo, Abele Preda (oggi affiancato in azienda dai figli Luigi e Alessandra).

Classe 1931, originario di Brembate Sopra, Preda è il classico «self-made man». A 23 anni, nel lontano 1954, con in tasca un diploma di perito chimico conseguito all’Esperia, si è inventato imprenditore, andando a fondare la Saveral che, mezzo secolo fa, era costituita da lui stesso e da un unico collaboratore e «aveva sede» (diciamo così) nei magazzini del padre salumiere, mentre oggi conta 25 dipendenti, fattura circa due milioni di euro e occupa 4.500 quadrati di capannoni ad Almenno San Bartolomeo.

Per Preda è stato mezzo secolo vissuto all’insegna della verniciatura e dello sport, dato che l’imprenditore non nasconde il pur legittimo orgoglio di aver fatto parte dell’Atalanta categoria ragazzi che nel 1949 conquistò il titolo di campione d’Italia, con i compagni di squadra Titta Rota, Roncoli e Caprioli, e per aver giocato da titolare col Ponte San Pietro in serie D nel ruolo di mediano.

Preda ha iniziato la sua carriera come «piccolo chimico»: esperimenti, esperienze in alcune aziende e poi la decisione di mettersi in proprio: così è nata la Saveral.

Dapprima è partito con la fosfatazione di materiali ferrosi, con lavori per la Caproni di Brembate Sopra e per la Sace di Bergamo per il trattamento di contrappesi di impianti elettrici. È poi passato alla zincatura elettrolitica (un processo galvanico di protezione dei metalli) sempre per la Sace. Nel 1960 la decisione di trasferirsi ad Almenno San Bartolomeo. Dopo alcuni anni di lavorazione con la verniciatura liquida, la Saveral nel 1965 è passata alla verniciatura in polvere, caratterizzata dal più basso impatto ambientale e dalla più facile applicazione. «Io stesso ho notato sulla mia pelle che i diluenti della verniciatura liquida mi creavano problemi agli occhi. Così, siamo stati i pionieri in Italia del nuovo procedimento in polvere che poi si è diffuso a macchia d’olio». L’azienda ha potuto acquisire diversi contratti con importanti aziende meccaniche.

Nonostante l’odierna congiuntura non favorevole, la Saveral è riuscita a conservare la propria clientela e i propri livelli di ricavi: «La sicurezza nei tempi di verniciatura, la qualità del prodotto (garantita dalla certificazione Uni En Iso 9001), i macchinari innovativi e la qualità del servizio reso ai clienti - conclude Abele Preda - sono i fattori che ci hanno consentito di mantenere le posizioni conquistate».

(11/01/2005)

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