Via l’obbligo del canone per chi ripara radio e tv

Chi ripara o commercializza apparecchi radio-televisivi è finalmente e definitivamente escluso, a decorrere dall’anno 2002, dall’obbligo del pagamento del canone d’abbonamento al servizio pubblico radiotelevisivo, sia ordinario che speciale. Lo ha stabilito la risoluzione n. 2003/79447 del 29 luglio 2003 della Direzione Centrale Normativa e Contenzioso dell’Agenzia delle Entrate, in virtù della quale «compete l’esenzione del pagamento d’ogni tipo di canone d’abbonamento da parte dei soggetti che esercitano l’attività di riparazione o commercializzazione d’apparecchi radio-televisivi». La risoluzione è stata recentemente inviata dall’Agenzia delle Entrate all’Ufficio abbonamenti TV di Torino, competente per la riscossione del canone su tutto il territorio nazionale.

«È stata una lunga battaglia che ha visto numerosi colpi di scena. Per fortuna alla fine ha vinto il buonsenso» ha commentato la Capocategoria delle Apparecchiature elettriche ed elettroniche Rosa Rita Salerno. La questione, dibattuta da anni, ha avuto momenti alterni e pareva avere ottenuto un risultato positivo già con la Finanziaria 2002, che conteneva una precisa norma volta ad eliminare l’obbligo di versare il «canone speciale» per gli abbonamenti radiotelevisivi previsto le imprese del settore. Si trattava infatti di un onere assurdo considerato che gli apparecchi radiotelevisivi non venivano tenuti in laboratorio per la visione dei programmi, ma per la riparazione.

Tuttavia, lo scorso anno, la norma inserita nella Finanziaria era stata aggirata con il ripescaggio» di un Regio Decreto Legge risalente al 1938 per riscuotere non più il «canone speciale», ma almeno il «canone normale». Con il risultato che l’artigiano radioriparatore era costretto a pagare due imposte: una a titolo personale, per l’apparecchio detenuto nella propria abitazione, e una in quanto operatore economico per la riparazione di apparecchi sui quali, tra l’altro, è già pagata l’imposta dal proprietario. Oggi finalmente la risoluzione dell’Agenzie delle Entrate ha messo la parola fine al dibattito, facendo piazza pulita di un assurdo balzello a carico delle imprese.

(16/09/2003)

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