Quelle code infinite
e le risposte non date

Alle code, in Val Brembana, ci sono abituati. Hanno creato addirittura un gruppo Facebook che aggiorna in tempo reale gli automobilisti sulle condizioni del traffico (tra l’altro con encomiabile puntualità ed efficienza). E ci scherzano anche, perché il livello di sopportazione ormai ha raggiunto e travalicato il limite della decenza, abbandonata la quale, a chi non vuol passare la vita a piangere e lamentarsi, non resta che ridere, amaramente, s’intende. Il rischio, semmai, è arrendersi allo stato di fatto e rassegnarsi.

Un rischio che gli amministratori della valle non vogliono correre. E la loro preoccupazione non può che essere condivisa, perché la val Brembana sta vivendo, a dispetto dei problemi strutturali che la affliggono, un momento di grande dinamismo imprenditoriale. E se si muovono i grandi capitali (il «piano Marshall» per la valle, lo chiama il sindaco di San Pellegrino Vittorio Milesi), il territorio deve essere all’altezza. Non si può sbagliare il colpo. Per una valle in sofferenza demografica, dove l’erosione dei piccoli Comuni viene trattenuta a stento dai centri di valle, San Giovanni Bianco, San Pellegrino e Zogno, è fondamentale garantire tutte le condizioni possibili per non far scappare chi, in questo territorio, dimostra ancora di credere.

Partiamo da nord, dall’alta valle, dove contro tutte le previsioni c’è un imprenditore, Massimo Moretti, che scommette su Foppolo, gestendo impianti, rilevando seconde case, alberghi e ristoranti semi-abbandonati e provando, con coraggio, a riportare la località agli antichi splendori, rendendo protagonista la comunità locale.Scendendo verso valle, San Pellegrino vive la luna di miele con Antonio Percassi, che dopo le Terme ha altri progetti di sviluppo residenziali e commerciali per cento milioni di euro. Oltre il fiume, il gruppo San Pellegrino ha avviato un piano di sviluppo industriale che, nel 2024, porterà numeri da capogiro in valle: la nuova sede, 99 mila camion e due miliardi di bottiglie all’anno. Ancora più a sud, la Cms si appresta ad aprire la sua attività in parte dei capannoni lasciati liberi dalla Manifattura Valle Brembana, proprio nel segno della continuità del lavoro. È un punto di vista parziale, naturalmente. Perché potremmo parlare anche dei giovani che provano a resistere in valle, come quelli della cooperativa di comunità di Dossena, oppure delle piccole realtà agricole e gastronomiche che difendono gelosamente la loro nicchia produttiva (dai formaggi allo zafferano, lo ha raccontato recentemente su «L’Eco» Elio Ghisalberti). Ebbene, anche per tutto questo, ma non solo, il territorio si merita delle risposte sul destino delle infrastrutture che saranno determinanti per l’effettivo sviluppo della valle. E senza girarci troppo attorno, i nodi sono due: la variante di Zogno e l’ultimo tratto della tangenziale sud, quello che collegherà Paladina a Villa d’Almè.

Sulla prima non si contano le volte che è stato annunciato l’inizio dei lavori, salvo l’ultimo, clamoroso risvolto rilevato dal sindaco di Zogno, ossia i ritardi nella redazione del progetto definitivo, che di fatto faranno slittare ancora di qualche mese il cantiere. Della seconda, l’incertezza è ancora più sconfortante: manca ancora il progetto e mancano anche qualcosa come 18 milioni di euro per coprire i costi dell’opera.Eppure la politica ha dimostrato di saper intervenire con efficacia, anche nella Bergamasca, portando avanti opere che fino a qualche tempo fa sembravano irrealizzabili: pensiamo alla fermata dell’ospedale, oppure alla tangenziale di Verdello, o ancora al nodo del Pontesecco... È successo quando si è riusciti a fare gioco di squadra, quando l’ascolto dei bisogni del territorio ha fatto sintesi con una capacità di visione strategica e concreta allo stesso tempo. In Val Brembana le energie positive non mancano, le abbiamo ricordate anche qui, parzialmente. Ma senza un serio ingaggio da parte della politica, rischiano di rimanere disperse. E il primo passo per aiutare la valle sono le risposte certe: quelle, fino ad oggi, non si sono ancora viste.

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