Vaccini, attenzione
all’obbligo flessibile

La democrazia è una cosa grandiosa fin dai tempi di Clistene e di Pericle ma la scienza non può avvenire per alzata di mano. È quello che non si stanca di spiegare il virologo del San Raffaele Roberto Burioni. Due più due continuerà a fare quattro anche se il 99,9 per cento della popolazione mondiale ritiene che faccia cinque. E nemmeno un compromesso (quattro virgola cinque) potrebbe inficiare questa verità. La medicina si basa su sperimentazioni e risultanze che affondano le loro radici in secoli di lavoro e di ricerca.Tutto questo riguarda anche l’obbligo dei vaccini, la grande battaglia dell’umanità contro i virus, su cui invece negli ultimi anni in Italia si è innescata una polemica che rischia di far fare regressi alla salute pubblica provocando vittime.

Nella maggioranza di governo ad esempio il tema è ampiamente dibattuto. Se il ministro della Sanità ha raccomandato l’importanza della vaccinazione, il ministro degli Interni Matteo Salvini, interpretando la posizione ufficiale della Lega, ha detto che le dieci vaccinazioni che dovrebbero essere fatte ai bambini non solo sono inutili, ma sono pure pericolose. Anche nei Cinque Stelle, come è noto, si passa da posizioni favorevoli all’obbligo (come quella dello stesso ministro della Sanità) ai «no vax radicali». Tra quelle più fortemente contrarie all’obbligo le proposte del consigliere della Regione Lazio Davide Barillari, ostile a più riprese anche a Guido Silvestri, il professore che ha contribuito alla scrittura del programma del M5S sui vaccini.

Dopo la circolare di inizio luglio (basta l’autocertificazione della famiglia per l’accesso a scuola) il ministro della Salute Giulia Grillo e il collega dell’Istruzione leghista Marco Bussetti hanno tentato la quadra con un disegno di legge che mette d’accordo leghisti e Cinque Stelle senza cancellare i passi avanti fatti con fatica dopo l’approvazione della legge Lorenzin un anno fa che ha fatto avanzare di 4 punti percentuali la copertura.

Il testo si concentra sull’ipotesi di «obbligo flessibile» e sulla gradualità del meccanismo sanzionatorio, coinvolgendo le famiglie, che dovrebbero vaccinare i figli perché convinte della scelta, non per imposizione. «L’obbligatorietà legata all’esclusione scolastica è un atto estremo: i Paesi o ce l’hanno da sempre o non la introducono all’improvviso», ha detto il ministro. Insomma: «Ciò che il Parlamento farà sarà affrontare come proporre alla popolazione le vaccinazioni, se con metodo di obbligatorietà o con quello di raccomandazione, o se con un metodo che secondo me è il più intelligente, flessibile, sulla base dei dati epidemiologici e con un’obbligatorietà che non sia necessariamente l’esclusione dalla scuola».

Ma chi non vuole vaccinare il proprio figlio rischia di far contagiare anche gli altri bambini. Dove finiscono le libere scelte di una famiglia e il diritto alla protezione di un’altra?

Intanto il morbillo continua a circolare in Europa, con focolai in 8 Paesi (tra cui l’Italia). Lo afferma il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) nel bollettino mensile. A maggio venti Paesi europei hanno raggiunto 1.386 casi di morbillo. Per fermare la trasmissione del morbillo e proteggere i più vulnerabili dalle complicanze più gravi e dalla morte, soprattutto i neonati, almeno il 95 per cento della popolazione deve essere vaccinata, sottolinea il rapporto. Intanto in Italia quest’anno sono morti di morbillo quattro bambini. E non è un’opinione flessibile, è una tragedia.

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