Due medaglie d’oro
al Valcalepio Bonaldi

Non potendo aumentare la superficie vitata, perché la cantina ricade nella zona protetta del Parco dei Colli di Bergamo, “Cascina del Bosco-Bonaldi” – azienda viticola di Petosino, Comune di Sorisole – impegna uomini e risorse per migliorare sempre più la qualità dei vini prodotti.

Non potendo aumentare la superficie vitata, perché la cantina ricade nella zona protetta del Parco dei Colli di Bergamo, “Cascina del Bosco-Bonaldi” – azienda viticola di Petosino, Comune di Sorisole – impegna uomini e risorse per migliorare sempre più la qualità dei vini prodotti. I progressi compiuti sono verificati dai tanti riconoscimenti nazionali e internazionali che i vini stanno riscuotendo negli ultimi anni.

Il concorso del Vinitaly, i giudizi di Slow Food, quelli di Paolo Massobrio e delle altre Guide enologiche danno continue soddisfazione ai fratelli Giancarla e Giuseppe Bonaldi e ai loro collaboratori, che tanto impegno mettono nel coltivare i quattro ettari di vigneto in ottima esposizione collinare.

Fu nel 1967 che papà Lorenzo Bonaldi acquistò una vecchia cascina con stalla e tra i primi cominciò a credere che anche la Bergamasca avesse le potenzialità per produrre del buon vino. Strappò terreno al bosco e vi piantò soprattutto Pinot, Chardonnay, Merlot e Cabernet Sauvignon, vitigni che, sapientemente trattati e dosati, danno vita ai quattro vini di “Cascina del Bosco”: Valcalepio Bianco Doc, Valcalepio Rosso Doc, Valcalepio Rosso Riserva Doc, Brut Millesimato Metodo Classico.

Gli ultimi due riconoscimenti sono arrivati dal concorso internazionale “Merlot e Cabernet insieme”, una prova del nove per i vini a taglio bordolese, come è il Valcalepio Rosso. Ebbene, i due Valcalepio Rosso presentati da Cascina del Bosco (il Doc 2011 e il Doc Riserva Cantoalto 2010) hanno meritati entrambi la Medaglia d’oro, per una valutazione internazionale che è stata superiore al punteggio di 90/100.

«La cura e la felice esposizione degli impianti, l’abbinamento delle tecniche tradizionali con le attrezzature più moderne – afferma Giancarla Bonaldi - danno vita a vini profumati e armoniosi. Nel corso degli anni i vigneti sono stati rinnovati secondo le tecniche agronomiche più moderne e secondo criteri che privilegiano la qualità rispetto alla quantità. Le antiche cantine sotto la casa rurale secentesca vengono oggi utilizzate per le delicate operazioni di affinamento dei rossi in legno e per la maturazione in catasta dello spumante metodo classico. Determinante è anche il lavoro dei tecnici a cui l’azienda è affidata: l’enologo di lunga esperienza Fulvio Santini e l’agronomo Mauro Mazzoleni, attento e appassionato».

La produzione annua, circa 25.000 bottiglie, vede prevalere i rossi, con il Valcalepio Rosso su tutti, L’affinamento avviene in botti grandi, i tonneaux. Una piccola parte del Valcalepio Rosso continua l’affinamento in barrique e diventa “Riserva”.

Entrambi i vini – come ha riconosciuto la giuria internazionale assegnando le due Medaglie d’oro – sprigionano profumi intensi, avvolgenti, mentre in bocca esplode in modo persistente il sentore di erbaceo in armonioso equilibrio con la liquirizia. Vini ideali per carni e formaggi (il Cantoalto preferisce i gusti forti anche della cacciagione e dei formaggi stagionati).

© RIPRODUZIONE RISERVATA