Torna Amato
a La carbonella

Il ristorante Piemontese, di fronte alla stazione ferroviaria di Bergamo, è chiuso ormai da diversi anni ma i tanti bergamaschi che lo hanno frequentato negli anni passati ricorderanno certamente la figura del maitre-sommelier Agostino Amato.

Ha lavorato al Piemontese per dodici anni dal 1988 al 2000, quando il locale era gestito dai fratelli Manzi, oggi proprietari del «Carbonella» in via Broseta e del «Ari&Ciro» a Curno. Nel «Piemontese» Amato, con la sua professionalità (è esponente dell’Amira, l’associazione nazionale dei maitres), aveva accolto anche numerosi imprenditori, giornalisti e politici che avevano fiducia in lui e si lasciavano consigliare.

Nel 2000 Amato era passato al ristorante La Muratella di Cologno al Serio, sempre gestito dai fratelli Manzi. Lì è rimasto, occupandosi in seguito anche di catering per il gruppo San Lucio Events. Lì è rimasto sino a poche settimane fa, quando i fratelli Manzi lo hanno richiamato a Bergamo per gestire il vasto locale «La Carbonella» di via Broseta, in città.

Puntando sulle capacità e l’esperienza di Amato, oggi cinquantasettenne, c’è da credere che verranno presto esaltate tutte le potenzialità del locale, che si qualifica per la sua cucina di impronta toscana (griglieria compresa) oltre alla tradizionale pizza napoletana che i fratelli Manzi non hanno mai abbandonato. Pane, paste ripiene, torte e biscotti sono di produzione propria.

«Il locale ha una capienza di 250 commensali - dice Amato - ma è ben disposto per cui si possono isolare delle aree per gruppi o meeting di vario genere. Sto prendendo contatti con i tanti miei clienti che avevo in città, per dire che sono tornato e che li aspetto. Tornare a lavorare in città per me è importante e spero di riuscire a dimostrare, dopo La Muratella, come si possa gestire in modo ottimale una struttura imponente come è anche questa».

Roberto Vitali

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