Dalmine ricorda Barborini e D’Andrea
Nuova stele per commemorarli - Foto

Nella mattinata di sabato 6 febbraio ha avuto luogo a Dalmine la cerimonia commemorativa nella ricorrenza del 44° anniversario dell’uccisione, durante un conflitto a fuoco, del maresciallo Luigi D’Andrea e dell’appuntato Renato Barborini, già in servizio presso la Polizia stradale, entrambi medaglie d’oro al valor civile.

«Non c’è amore più grande di chi dà la vita», sono queste le parole scelte dal Vescovo Francesco Beschi nell’omelia della Messa celebrata nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe a Dalmine per ricordare il maresciallo Luigi D’Andrea e l’appuntato Renato Barborini. È nel modo di vivere di chi raccoglie questa parola e la riconosce come vera che le donne e gli uomini delle Forze dell’ordine dimostrano il coraggio, l’integrità morale, la credibilità e dedizione di cui la comunità necessita.

Dopo la Santa Messa la commemorazione è continuata al casello dell’autostrada di Dalmine, il luogo in cui i due poliziotti persero la vita, dove è stato presentato un altorilievo in bronzo realizzato dallo scultore bergamasco Luigi Oldani e finanziato dalla società Autostrade per l’Italia, a memoria del coraggio e dello spirito di sacrificio di Luigi ed Andrea.

Durante la cerimonia, dopo gli interventi di Gabriella Vitali D’Andrea e di Alberto Barborini, il Questore Maurizio Auriemma ha dato lettura del messaggio del Capo della Polizia Franco Gabrielli: «Il dolore, mai placato, per questa scomparsa deve oggi accompagnarsi all’orgoglio per una comunità che ha dimostrato di non dimenticare coloro che hanno sacrificato la vita per proteggerla. Questa scultura che oggi è stata disvelata è infatti testimonianza di una comunità che si stringe e si identifica con le proprie Forze di Polizia. Per tali considerazioni, nello stringermi attorno ai familiari, voglio ringraziare le istituzioni e la cittadinanza tutta per questa iniziativa che dà ancora più linfa e motivazione ai nostri operatori nel quotidiano impegno a favore della sicurezza dei nostri concittadini».

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