«Dolore e incredulità per ciò che è successo»
Guzzanica piange Giancallisto

È stato descritto come una persona semplice, generosa, laboriosa. Grande dolore nel pomeriggio di martedì 14 luglio ai funerali di Giovanni Callisto Quadri, 76 anni, morto a causa di un legnetto che si è infilato nella ruota della bici.

La comunità di Guzzanica, la più piccola frazione di Dalmine, si è raccolta incredula nella chiesa parrocchiale dove regnava il silenzio: la morte di Giancallisto, come lo chiamavano tutti, pensionato residente in via Baschenis, è arrivata come un fulmine a ciel sereno. «Mai sentita al mondo una cosa di questo genere: che un ramoscello a terra dopo la pioggia diventasse la causa per la salita al cielo di Giancallisto - ha detto don Sergio Pagani -. Ma il Signore ha agito così e noi non abbiamo nulla da aggiungere se non la nostra preghiera e il grazie per il bene e l’amore che Giancallisto ha ci ha dato e ha fatto nella sua vita».

Quadri mentre stava percorrendo la ex strada provinciale 96 che collega Malpaga a Cassinone, domenica mattina è rimasto vittima di un fatale incidente: un legnetto della lunghezza di circa 20 centimetri gli è finito tra la forcella e il freno della ruota anteriore bloccandola. L’uomo ha perso l’equilibrio e la caduta, nel quale si è fratturato l’osso rachilde cervicale probabilmente per una torsione del collo, gli è stata fatale nonostante indossasse il casco.

Giovanni prima di andare in pensione lavorava come operaio manutentore in Dalmine: sempre disponibile se qualcuno aveva bisogno di una mano, era uno sportivo, sciava, praticava sub, e correva in bici, era una persona riservata a cui piaceva anche ritagliarsi del tempo per sè.

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