Il casello di Dalmine e le lunghe code
Cambiarlo? Il progetto c’è, eccolo

Cambiare il casello di Dalmine serve davvero? La risposta di camionisti e automobilisti bloccati in coda è una sola: «Certo che sì». Per avere certezze però servono i dati.

Ora ci sono anche quelli, che confermano anzi sollecitano un intervento: sono quasi 30 mila le auto, le moto e gli autocarri che ogni giorno (sì, ogni giorno) transitano dal casello di Dalmine. Il picco si registra dalle 7 alle 9 del mattino per gli ingressi con in media 1.200 veicoli l’ora, mentre in uscita, sempre la mattina, intorno alle 8 si arriva anche a 1.400 mezzi. La mole di traffico giornaliero medio del 2016 (festivi e feriali) è costituita soprattutto da veicoli leggeri (21.500) in aumento costante dal 2011: secondo le previsioni nel 2025 auto e moto arriveranno a 23.900 mezzi con i veicoli pesanti che in otto anni cresceranno di 600 unità ogni giorno. Una notevole mole di auto che si riversa in un imbuto e poi in una enorme rotonda già di suo molto trafficata. Aggiungete un paio di centri commerciali, una città da oltre 20 mila abitanti e il quadro è completo.

Il progetto per cercare di alleviare il problema del traffico è sulla carta da tempo, ma da lì non si è mai mosso. Tramontata l’idea di un ingresso e uscita ex novo, con un nuovo casello al di là dell’A4 (se ne parlava da 20 anni tra Anas e Autostrade) la nuova proposta di Aspi prevede un’arteria ingresso uscita (2 corsie di ingresso e una d’uscita) che sovrappassi l’autostrada e si innesti alla Rotonda delle Due Torri. Costo: 12-13 milioni di euro.

A che punto siamo? Sono continuati gli incontri tra Aspi, Regione, Provincia e Comuni interessati (Dalmine e Stezzano), l’ ultimo a fine luglio scorso. L’intenzione di Autostrade è di presentare il progetto definitivo (anche al ministero dei trasporti) entro il 2017.

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