Incidenti sul lavoro, 17 vittime nel 2018
Dolore per Gaetano: grande lavoratore

Quello di lunedì è il 17° infortunio mortale dall’inizio dell’anno per la nostra provincia, includendo nel calcolo sia i lavoratori che hanno perso la vita sul territorio orobico sia i bergamaschi vittime di incidenti fuori dai confini provinciali.

Tra i casi più recenti, la tragedia di Giovanni Radaelli, operaio di 48 anni di Caravaggio, scivolato da un tetto mentre stava lavorando a Camisano (Cremona) lo scorso settembre. Sempre a settembre, alla ditta Fertil di Calcinate, aveva perso la vita un giovane operaio di 29 anni, Alessandro Belometti, di Tagliuno, trovato senza vita vicino a un trituratore.

Nelle ultime statistiche ufficiali, riferite al periodo gennaio-agosto, Bergamo è risultata la seconda provincia lombarda per numero di infortuni mortali, dietro solo a Milano. Complessivamente, gli infortuni sono stati 9.089, in calo del 3,2% rispetto allo stesso periodo del 2017 (9.395): in questo caso Bergamo è al terzo posto tra le province lombarde, alle spalle di Milano e di Brescia.

Intanto il dolore è grande per Gaetano Trezza. «Era un grande lavoratore» ha detto Sara Pislor, la moglie dell’operaio quarantaquattrenne che lunedì mattina verso le 8,30 è stato travolto dal braccio di una gru che stava montando in un’azienda di Costa di Mezzate ed è deceduto nella tarda mattina in ospedale, al Papa Giovanni XXIII, a causa del trauma al torace riportato.

Trezza lascia anche due figli: Andrea di 15 anni e Daniele di 12, disperati e increduli per la perdita del loro amato papà. Gaetano era molto legato alla sua famiglia e lo dimostrano anche le numerose foto sul suo profilo Facebook nelle quali è abbracciato, sorridente, a sua moglie e ai suoi figli. Il suo hobby era la corsa, era molto sportivo e spesso amava anche partecipare a qualche gara.

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