Sequestrati i beni del capo ultrà del Milan
C’è pure una villa in costruzione a Scanzo

Tra i beni confiscati a Luca Lucci, detto «Il Toro», anche una villetta di due piani, con autorimessa e piscina, in costruzione a Scanzorosciate.

A Milano, la Polizia di Stato ha confiscato nella giornata di martedì 21 luglio i beni a Luca Lucci, detto «Il Toro», capo-ultras del Milan, leader del gruppo «Curva Sud», al quale già nel giugno dell’anno scorso erano stati sequestrati beni per un milione di euro nell’ambito di un’indagine su un traffico di stupefacenti. La confisca e la sottoposizione alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza sono state eseguite nelle prime ore di stamane dai poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Milano. Lucci, 39 anni, pluripregiudicato, è stato già coinvolto in diverse indagini su aggressioni e droga.

Il capo ultrà del Milan Luca Lucci è «socialmente pericoloso» e deve rimanere fuori dai «comuni di Milano e Sesto San Giovanni» e «mantenersi ad almeno 3 chilometri di distanza» dagli stadi di tutta Italia. Lo scrivono i giudici della Sezione misure di prevenzione di Milano, presieduta da Fabio Roia, nel provvedimento di 94 pagine con cui è stata disposta anche la confisca di beni a suo carico, che erano già stati sequestrati, per circa un milione di euro, oltre alla sorveglianza speciale per tre anni.

Tra i beni confiscati anche il «ramo aziendale relativo all’attività di somministrazione di alimenti e bevande» del «Clan 1899», locale storico a Sesto San Giovanni (Milano) di ritrovo degli ultras della curva sud milanista. Un locale che, secondo i giudici Roia-Tallarida-Pontani, era anche «base operativa per riunioni» su traffici di droga, in cui sarebbe stato coinvolto lo stesso Lucci, capo ultrà di 38 anni diventato noto anche per essere stato fotografato il 16 dicembre 2018 con l’allora vicepremier Matteo Salvini in occasione della festa per i 50 anni della Curva Sud. Lucci, tra le altre cose, venne arrestato nel 2009 e condannato per lesioni gravissime per un pugno al volto al tifoso interista Virgilio Motta, che perse la vista e poi si suicidò.

Tra i beni confiscati anche una villetta di due piani, con autorimessa e piscina, in costruzione a Scanzorosciate, diversi conti correnti e un’Audi Q5. «È un risultato importante- ha commentato il capo della Divisione Anticrimine Alessandra Simone -: ora i beni torneranno allo Stato. Abbiamo dimostrato che il tenore vita di Lucci era assolutamente sproporzionato» e che la sua «enorme quantità di denaro era frutto di traffici illeciti».

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