Treviolo, investì rivale dopo una lite
Il pm: «Un gesto volontario, 14 anni»

Aveva travolto con il Suv un giovane nel piazzale di una discoteca al culmine di una rissa. Un gesto volontario, secondo il pm Gianluigi Dettori, che giovedì 12 maggio ha invocato una condanna a 14 anni per tentato omicidio.

Di opposto avviso, invece, il difensore Gianluca Quadri, per il quale l’imputato in via principale va assolto. Primo, perché non s’è reso conto; secondo, perché siamo nell’ambito della legittima difesa.

Il fatto era accaduto nella notte fra il 20 e il 21 gennaio del 2012 all’esterno del locale «Juice» (club privato «Circolo Gallery») in via Gandhi a Treviolo. Per futili motivi (un cocktail rovesciato inavvertitamente sui vestiti) nella discoteca era scoppiato un litigio, proseguito fuori e terminato con l’investimento di D. H., all’epoca ventunenne, rom residente al Villaggio degli Sposi (alla fine 30 giorni di prognosi). A travolgerlo era stato Antonio Macrì, oggi ventiseienne, residente ad Albano Sant’Alessandro, al volante di un Volkswagen Touareg con targa tedesca.

«Sono arrivato nel locale fumatori della discoteca e ho visto il mio amico Vincenzo che discuteva con un altro ragazzo - ha raccontato ieri l’imputato -. Sono intervenuto per placare gli animi e per tutta riposta quello mi ha dato un pugno in pancia». Il litigio era continuato fuori. «Io e il mio amico ci siamo diretti verso l’auto, volevamo andare via. Quelli ci sono corsi incontro, avevano delle spranghe - ha spiegato Macrì -. Così ho preso dal baule il crick, per spaventarli. Ma quelli avanzavano, erano in quattro e noi solo in due. Così sono salito in auto e ho detto: “Andiamo, andiamo, sennò ci ammazzano”». La sentenza è prevista il 7 giugno.

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